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| Allevamento Informazioni sullo selezione, informazioni su cuccioli e cucciolate. |
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#13 |
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Junior Member
Join Date: Mar 2009
Posts: 130
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Un cordiale buongiorno a tutti voi,
entro nel merito della questione perché il caso “mutara” ha sollevato molti dubbi e perplessità che ritengo, a mio avviso, fondati. Innanzi tutto bisogna chiedersi cosa sia un “mutara” (CLC x F1 oppure CLC x Saarloos). In entrambi i casi, se vogliamo essere seri, un danno alla razza. I ragazzi di WolfEmergency Italia trovarono l'anno scorso – dietro segnalazione – una carcassa di quello che si pensava fosse un esemplare di Canis lupus sull'appennino tra le Marche e l'Umbria. Alle successive indagini genetiche venne fuori che invece si trattava di, appunto, un “mutara” - nato dall'accoppiamento di un CLC e un F1 americano. Il soggetto in questione (una femmina) non aveva microcip identificativo e da alcuni segni si è capito che aveva viaggiato molto con le sue gambe; che si era riprodotto e che soffriva di rogna. La causa del decesso: un avvelenamento. Sulla base di questi risultati venne avviata una serie di indagini da parte dei ricercatori in quell'area, la quale aveva un'incidenza di predazione su bestiame domestico superiore alla media. I campioni recuperati e inviati alle analisi dimostrarono che quel soggetto aveva fatto diversi danni, ma che l'animale che però ne fece le spese maggiori – oltre al “mutara” - fu proprio il Canis lupus, scambiato per il responsabile e vittima di diversi attacchi da parte degli allevatori inferociti. Sappiamo tutti quanti che il “mutara” nasce per esigenze commerciali e non certo utilitaristiche a causa (fortunatamente) delle leggi che vietano la detenzione – o lo sfruttamento – del Canis lupus; animale così tanto amato dal mercato nero e dai (scusate il termine) pazzi incoscienti. Questo caso – non isolato visto che successe una situazione analoga sul confine francese – mosse diverse associazioni animaliste a chiedere l'intervento di WolfEmergency c/o le sedi Istituzionali italiane per la presentazione di un documento volto ad istituire un “Ente di tutela del Cane Lupo Cecoslovacco” - sulla base del disciplinare che regola il Saarloos e il Lupo Italiano con un bel giro di vite nei confronti del mercato nero attraverso le Guardie Zoofile. Il documento arrivato a WolfEmergency – la quale avrebbe dovuto avallarlo – prevedeva, tra le altre cose, la non commercializzazione della razza in Italia. Ora: le nuove leggi sugli animali d'affezione sono in mano all'Onorevole Martini, la quale ha istituito una serie di tavoli tecnici per tutto quello che concerne i cani (detenzione, patentini, black list, etc.). Impresa lodevole nel “vostro” Paese, se non per un difetto che pochi hanno saputo leggere. Il sottosegretario Martini parte con una serie di ideologie e di preconcetti animalisti che sinceramente danneggiano – o possono danneggiare – in realtà il mondo cinofilo italiano, attraverso concetti antropomorfici che con la natura dei cani non hanno molto a che vedere. Il caso del “mutara” è quindi da ascrivere in un “reato cinofilo morale” – oltre che penale (gli ibridi non si possono detenere) e si è involontariamente messo contro le Associazioni in difesa del lupo, quelle animaliste (le quali non vedono di buon occhio la figura dell'allevatore e non aspettano altro che un motivo per chiuderli) e quelle cinofile. Gli allevatori sanno benissimo che il mercato richiede un maggior apporto di sangue di lupo nei CLC (immagino però cosa possa accadere considerando che molti proprietari hanno difficoltà a gestire un CLC come quelli in commercio) e su questa richiesta hanno probabilmente creato un'offerta con il “mutara” - ancora più somigliante al lupo. Molte volte, in verità, mi sono espresso su questo tema che ho visto puntualmente cadere nel nulla (forse non è stato compreso il reale rischio) se non addirittura deviato su altri temi, ma ritengo che ai fini della tutela del CLC si debba stare molto attenti a certe iniziative. Il malinteso è arrivato ad un livello che può ritorcersi contro ai proprietari e agli allevatori, i quali vedrebbero vanificato il loro lavoro. Ciò che dice Woland in merito all'RSR è da ascrivere invece in una tendenza tipica italiana a considerare gli Show il sistema di “garanzia” della razza – cosa che non è assolutamente vera. I campioni saranno anche belli, ma il carattere? Le attitudini? Le tare genetiche? La testa? L'affidabilità? Questo è quello che conta in un cane - il resto è puro "occhio". Ricordiamoci che il Canis familiaris nasce come animale da utilità - non per la sua bellezza Un caro saluto Bruno |
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