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Junior Member
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AVVELENAMENTI, UNA MAPPA IN EMILIA ROMAGNA
Avvelenamenti degli animali: la prima mappa regionale 21-04-2011 13:41 La mappa evidenzia che gli avvelenamenti non sono solo in aree destinate alla caccia o rurali, ma anche in pascoli, parchi, riserve naturali, aree urbane. E' realizzata assieme da Regione, Istituto zooprofilattico e Corpo forestale dello Stato. Rappresenta un passo utile per favorire la prevenzione e rendere più incisiva la repressione. Il riferimento per i cittadini è il veterinario di fiducia o il veterinario dell'Azienda Usl. E' possibile anche chiamare il numero di emergenza ambientale gratuito 1515 del Corpo forestale dello Stato. Non solo aree destinate alla caccia o zone rurali, ma anche pascoli, parchi e riserve naturali, aree urbane. La prima mappa regionale dei luoghi dove vengono ritrovati i “bocconi avvelenati”, pratica crudele sempre diffusa nonostante la normativa oggi preveda anche il carcere, propone una fotografia del fenomeno in Emilia-Romagna e può costituire uno strumento per interventi di prevenzione e per rendere più incisiva l’attività di repressione delle Forze di Polizia. L'Emilia Romagna ha realizzato la prima mappa regionale dei luoghi dove vengono ritrovati i "bocconi avvelenati", pratica sempre diffusa nonostante la normativa oggi preveda anche il carcere, propone una fotografia del fenomeno in Emilia-Romagna e può costituire uno strumento per interventi di prevenzione e per rendere più incisiva l'attività di repressione delle Forze di Polizia.La mappa è stata realizzata grazie alla collaborazione tra Regione Emilia-Romagna (assessorato Politiche per la salute e assessorato all'Agricoltura), Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell´Emilia-Romagna, Corpo forestale dello Stato. Quel che emerge è che aumentano l'attenzione e la partecipazione attiva, con segnalazioni, di chi è proprietario di animali da compagnia e degli allevatori. Grazie all'aumento delle segnalazioni, nel 2010 sono stati 748 i reperti recuperati (esche e animali morti per sospetto avvelenamento) e 688 nel 2009, quasi il doppio rispetto agli anni precedenti (il numero oscillava tra 300 e 400). Gli animali da compagnia (cani e gatti) sono i più colpiti, seguiti da piccioni e animali selvatici. Disporre di una mappa dei ritrovamenti di esche e animali avvelenati consente di dedurre in maniera più precisa le motivazioni di chi ricorre ai "bocconi avvelenati": nelle zone di caccia contrastare la presenza di predatori di selvaggina (cani, gatti, volpi, lupi), nei pascoli e nelle campagne impedire il vagare di cani liberi, nelle tartufaie il controllo del territorio rispetto alla raccolta dei tuberi, nelle zone agricole impedire il passaggio di cacciatori con cani. Gli avvelenamenti nelle aree urbane riguardano l'insofferenza verso i piccioni o verso gli animali da compagnia; per i cani e i gatti perdura ancora la triste pratica della ritorsione nei conflitti di vicinato, ma sempre più essi sono obiettivi diretti di una insofferenza verso gli animali da compagnia. L´elenco delle esche utilizzate comprende polpette, fette di prosciutto, cotenne, colli di pollo, spugne. Sono in prevalenza pesticidi ed erbicidi i veleni utilizzati. Altre sostanze utilizzate sono veleni per topi e insetticidi. Tali sostanze, oltre a colpire l'animale, possono comportare anche rischi per la salute pubblica e per l´impatto ambientale: gli animali avvelenati possono essere preda di altri animali; alcuni veleni persistono nell´ambiente e possono raggiungere le falde acquifere. La mappa regionale degli avvelenamenti è il risultato delle Linee guida per la lotta agli avvelenamenti degli animali (delibera di Giunta regionale 469/2009), con cui è stato introdotto un unico percorso operativo, a partire dalla raccolta dei reperti fino all'identificazione e analisi dei bocconi avvelenati e degli animali deceduti e agli interventi di bonifica. Il provvedimento ha inoltre definito compiti e ruolo di ciascuno dei soggetti coinvolti: i Servizi veterinari delle Aziende Usl effettuano una prima valutazione dei casi di avvelenamento e tengono traccia delle segnalazioni, l'Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell´Emilia-Romagna ha il compito delle analisi di laboratorio, il Corpo forestale dello Stato è la forza di polizia specializzata nel contrasto al maltrattamento degli animali. La definizione di una procedura unica e uniforme in tutta l´Emilia-Romagna ha anche lo scopo di rendere più efficace il coordinamento nella vigilanza del territorio da parte degli organi di controllo, il cui impegno è tuttavia spesso reso inutile dalla difficoltà di cogliere in flagrante i responsabili di questi reati. Una maggiore sensibilizzazione rispetto alle segnalazioni e alle denunce e la raccolta organica di dati possono contribuire a rendere più incisiva l'attività di contrasto a questo fenomeno. Il riferimento per i cittadini, per qualsiasi segnalazione, è il veterinario di fiducia o il veterinario dell´Azienda Usl, oppure il numero di emergenza ambientale gratuito 1515 del Corpo forestale dello Stato. fonte
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http://www.earthlings.com/ http://www.massacreanimal.org/ http://www.scienzavegetariana.it/ Last edited by Earthlings : 26-04-11 at 23:43 |
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Qualche giorno fa nella sede della provincia di BS si è svolta una riunione per esaminare la richiesta di realizzazione di un gassificatore di pollina.
http://www.ilpadenghino.it/?p=859 ESAMINATO IN PROVINCIA IL PROGETTO DEL GASSIFICATORE Rinviato di 30 giorni il parere della conferenza dei servizi Nel corso della riunione, i committenti hanno presentato il proprio progetto, mentre le amministrazioni comunali (Bedizzole, Calvagese e Padenghe) hanno avanzato le proprie perplessità relative alla criticità di un “bruciatore” di deiezioni agricole per la produzione di energia elettrica. I dubbi emersi riguardano: - l’aspetto sperimentale dell’impianto: un gassificatore siffatto sarebbe il primo in Europa ed il secondo in tutto il mondo. Ne esiste uno simile soltanto negli Stati Uniti. - l’aspetto economico: senza incentivi statali la struttura sarebbe in perdita in quanto la pollina non presenta valide capacità di combustione. - l’aspetto sanitario: solo il 25% delle deiezioni sarebbero prodotte in loco, mentre il restante 75% proverrebbe da fuori, con conseguenti rischi d’infezioni batteriche e virali. A ciò si aggiungano l’azoto gassoso e le nano-particelle prodotte durante la combustione e di cui non sono ancora chiari gli effetti sull’uomo. - l’aspetto ambientale: gli odori molesti e l’impatto sull’ambiente potrebbero avere forti ripercussioni su un’area che vive prevalentemente di turismo e servizi ad esso legati. BEL PROGETTONE, complimenti.
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La fedeltà di un cane è un bene prezioso che impone obblighi morali non meno impegnativi dell'amicizia con un essere umano *K.Lorenz* http://www.novivisezione.org/ |
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L'azoto gassoso e' il gas presente all'80% nell'atmosfera, gas assolutamente inerte. Manco si parlasse di composti azotati come ammoniache... Beh, chi ha scritto l'articolo non ha bene chiaro molte cose. |
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Ok, mettiamo i puntini sulle I.
Che l'azoto sia nell'aria è chiaro, è l'azoto ammoniacale contenuto nella pollina (che è poi merda di pollo) che è pericoloso. Non per niente la pollina prima di essere utilizzata come fertilizzante va fatta maturare. Ma a quanto pare bruciarla fa bene.
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#5 |
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Distinguished Member
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#7 |
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Junior Member
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