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Old 06-11-2008, 16:45   #1
FRANCESCA
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l'umiltà non mi manca!
La miglior virtù in assoluto per imparare dai propri errori.
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Old 06-11-2008, 16:48   #2
valentina
e la zecca Misha
 
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eppure credimi che non è semplice, quando tocchi il fondo ...capisci .....
capisci tante cose
e hai solo due alternative: o affondi e solo tu ne sei responsabile oppure ti fai aiutare
ecco, io ho scelto di farmi aiutare e oltre ad accettare gli aiuti leggere mi ha aiutato tanto!
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Valentina & MISHA & ARES
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Old 06-11-2008, 16:52   #3
FRANCESCA
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eppure credimi che non è semplice, quando tocchi il fondo ...capisci .....
capisci tante cose
e hai solo due alternative: o affondi e solo tu ne sei responsabile oppure ti fai aiutare
ecco, io ho scelto di farmi aiutare e oltre ad accettare gli aiuti leggere mi ha aiutato tanto!
Non sai quanto ti capisco.
Io sono ostinata e determinata e quando faccio una cosa devo portarla a termine.
Ma sono stata capace di tornare indietro, ascoltare le persone che mi hanno aiutata e anche chiedere scusa.
Nella vita si possono fare molti errori, ma l'importante e saper cogliere l'insegnamento che essi ti danno e cercare di non ripeterli
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Old 06-11-2008, 17:15   #4
ila & maico
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Eh...il buon Lorenz...io ho studiato Etologia Animale ed Ecoetologia all'università, quindi ovviamente ho letto molto di Lorenz...ma libri specifici sul rapporto uomo-cane non ne ho mai letti.....
Grazie Vale.... non mancherò di studiarmelo per bene...
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Ila, Fra, Maico e il nano

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Old 07-11-2008, 00:24   #5
Sirka
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Mi vergogno terribilmente di me stessa per aver letto questo libro qualche anno fà e non essere stata in grado di riconoscerlo !!
Sicuramente l'uomo è superiore agli animali come specie evoluta ma cosa si intende per migliore,perchè non ci giudica,non critica,ci ama per quello che siamo,non pretende nulla ma dà sempre tanto,se è così sì per me è migliore,non ha pura e semplice cattiveria ma solo istinto e natura.Io la penso così,poi che tante volte si sbaglia perchè tendiamo troppo a umanizzarlo è vero,ma entra talmente tanto a far parte della nostra vita e dentro di noi che non riusciamo a scindere le cose, si sbaglia e si cerca di rimediare quando ci si rende conto dell'errore ma se ne faranno altri e ogni nuovo cane che arriverà subirà i nostri errori,diversi da quelli precedenti ma ci saranno sempre, fino a quando l'uomo non imparerà a comunicare da animale capendo che noi possiamo capire il linguaggio del cane ma lui non può capire il nostro se non impareremo a parlare come lui,non si finisce mai di imparare.E' un pensiero un pò confuso....
Ornella non è per caso

L'uomo che sussura ai cani il titolo del libro di Graeme Sims

"Addestrare un cane non significa imporgli delle "tavole della legge",ma stabilire con lui un patto di amicizia."

Il nostro addestratore al campo mi ha sempre detto che avrei iniziato a lavorare bene con Brethil solo nel momento in cui mi fossi rilassata e avessi imparato a FIDARMI di lei,niente di più vero!!!
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Old 07-11-2008, 09:35   #6
valentina
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riprendendo quanto detto da sara e più precisamente su quanto concerne saper parlare e ascoltare il nostro cane vi posto alcuni dei libri che comprai tempo fa e da cui prenderò spunti da postare qui per parlarne insieme.

invito anche voi a segnalare qualche passaggio che vi ha colpito

Immagino che tanti di voi li conoscano bene questi testi, ma magari qualcuno no...e vista la spesa modica (scegliendo le edizioni economiche) .... diciamo che il mio vuole essere un invito

alcuni si ripetono, altri sono molto leggeri e poco scientifici, altri ancora vogliono essere solo il racconto di alcune esperienze...ma se uno poi fa una somma qualcosa di buono ne esce.

Dunque iniziamo:

1) Amicane



I segreti per diventare il migliore padrone di un buon cane

Attraverso ricordi e testimonianze, Jan Fennell ci guida nel percorso che trasforma un buon padrone nel migliore amico del suo cane. Dopo averci spiegato come si comunica anche con i cani più difficili, offre ammonimenti e consigli per creare un rapporto di rispetto e amore tra noi e il quadrupede che abbiamo scelto per amico. Un cane infatti non ha solo bisogno di affetto: ci vogliono conoscenza, disciplina, fiducia, e soprattutto mente aperta, cioè la capacità di ammettere i propri sbagli e di imparare dall'esempio degli altri.

2) Parla con il tuo cane



Frutto di venticinque anni di esperienza, il "metodo d'addestramento dolce" di Jan Fennell, invece di basarsi sul meccanismo degli ordini e sul principio di totale obbedienza del cane al padrone, propone di imparare ad ascoltare e a farsi ascoltare, in una parola a "comunicare" con il proprio amico a quattro zampe, pur senza rinunciare ad alcuni aspetti del classico rapporto uomo-animale. Ricco di aneddoti e fotografie, che rendono il metodo accessibile a tutti, il volume si offre come una vera e propria guida all'addestramento che potrà aiutare chiunque a stabilire con il proprio cane un rapporto equilibrato, un'amicizia duratura e gratificante per entrambi.

3) Ascolta il tuo cane.



"Negli ultimi dieci anni ho imparato ad ascoltare e a capire il linguaggio dei cani. Man mano che questa comprensione cresceva, sono riuscita a comunicare con i cani, ad aiutare sia loro sia i loro padroni a superare i problemi. In molti casi il mio intervento ha fatto sì che il cane non venisse soppresso per un comportamento che sembrava incorreggibile. Lo scopo del libro è divulgare le mie conoscenze. Descriverò come potete imparare questo linguaggio. Se lo imparerete bene, vi assicuro che il vostro cane vi ricompenserà con la sua cooperazione, la sua lealtà e il suo amore."

4) Sai comunicane?



"Comunicare con i nostri cani non dipende da una scienza fredda e calcolatrice. Questi animali, come gli uomini, hanno varie personalità, forti e sensibili. La nostra relazione con loro cambia di continuo e dobbiamo essere capaci di adattarci: una sfida che si presenta a tutti i proprietari di cani, giorno dopo giorno". Frutto di venticinque anni di esperienza il "metodo d'addestramento dolce" di Jan Fennell, invece di basarsi semplicemente sugli ordini e sul principio di obbedienza del cane al padrone, senza abbandonare l'idea di una leadership dell'uomo sull'animale, propone di imparare ad ascoltare e a farsi ascoltare, insomma a comunicare con il proprio amico a quattro zampe.


Nicholas H.Dodman


1) Se solo potessero parlare



In questo libro Dodman racconta storie di cani e di gatti affetti da problemi comportamentali (come ansia di separazione, gelosie e tendenze al dominio) e dei loro angosciati padroni. Quattordici storie vere dalle quali emerge come, molto spesso, i problemi degli animali domestici sono strettamente legati al tipo di attenzione cui sono sottoposti da parte dei loro proprietari. Le cure proposte prevedono sia consigli per un più giusto ed equilibrato comportamento da parte dei padroni sia supporti psico farmacologici per gli animali.


2) il cane che amava troppo



Cani aggressivi o fifoni, ossessivi o ripetitivi, nevrotici o ansiosi... Nato dall'appassionata esperienza di veterinario dell'autore, questo libro intende offrire una soluzione ai problemi legati al comportamento dei cani "difficili". Ci sono i casi più comuni e quelli quasi incredibili: la coppia di Spaniel che non vogliono accettare il neonato dei loro padroni; il Collie che aveva paura dei giovedì; il Labrador che amava troppo e molti altri ancora. Con informazioni, tecniche da adottare, soluzioni concrete per i problemi educativi e comportamentali dei cani

Turid Rugaas





I "Segnali Calmanti" sono una parte fondamentale del sistema di comunicazione del cane nel gruppo sociale. Il metodo è stato studiato e formalizzato da Turid Rugaas alla fine degli anni 80, con il suo collega Ståle Ødegard. Vesla, una piccola Elkhound randagia con grossi problemi comportamentali, le dimostrò che il cane può riappropriarsi delle capacità di comunicazione che per la sua storia ha smesso di usare. Il messaggio è tanto semplice, ovvio, quanto profondo: una relazione bidirezionale si fonda su una comunicazione bidirezionale. "...Quindi io spero che iniziate ad osservare, a capire meglio il vostro cane e sentirvi più vicini alla perfetta relazione uomo-cane. Finora tale relazione è stata sostanzialmente a senso unico: noi chiediamo e lui risponde. Capire il suo linguaggio può non essere ancora sufficiente per la perfetta relazione, ma è un gran passo nella giusta direzione. Ogni volta che incontri o sei con un cane puoi scegliere: essere minaccioso o essere calmante. Non vi è assolutamente mai motivo, mai nessuna scusa, che giustifichi la minaccia, l'intimidazione, o peggio la punizione." "...Essere capaci di comunicare, essere realmente capiti dai cani, è una sensazione stupenda sia per le persone sia per i cani. I "segnali calmanti" sono la chiave, e vedere attraverso quella porta aperta è stato per me come vivere il sogno dell'infanzia del parlare con gli animali."

Cesar Millan - L'uomo che sussurrava ai cani
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Valentina & MISHA & ARES
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Old 07-11-2008, 10:14   #7
Hayla
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Grazie Vale, quello di Turid Rugaas non ce l'ho e mi interessa moltissimo, spero di trovarlo.
Io vorrei segnalare questo testo, credo che sia un po' sullo stesso genere e io me lo rileggo in continuazione





Come interpretare segnali, comportamenti e interazioni.

Alexa Capra e Daniele Robotti

Calderini - Il Sole 24 Ore - 2007
ISBN-978-88-506-5251-8
Formato 17x24
Confezione brossura
Illustrazioni 150 - Pagine 176

Prezzo: euro 24,50

I cani sono più di animali domestici, sono nostri compagni di viaggio. I segnali e i comportamenti sociali di un cane sono gli stessi quando sono rivolti a un altro cane o a una persona. Il primo contatto sociale, anche per il cane, è lo sguardo.
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Old 07-11-2008, 10:23   #8
maya
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brava Vale bellissimo spunto io se permetti continuo con altri libri che ho letto prima di prendere Olcanuzzo e anche durante



Come si insegna al proprio cane a obbedire? Che fare se abbaia continuamente o distrugge la casa? Si deve punirlo? Si può "guarirlo"? Può esistere un cane depresso, ansioso o stressato? Che cosa passa nella testa di un cane? Che cosa capisce del linguaggio umano? Sul rapporto cane e padrone si è detto di tutto, ma nonostante la nutrita produzione di libri specifici sulle varie razze canine, il valore scientifico della maggior parte di queste opere risulta molto basso: nella foga di illustrare le particolari caratteristiche di questa o quella razza, ci si dimentica di spiegare la natura del cane in quanto tale. Questo libro vuole colmare la lacuna.



Capire il linguaggio dei cani
Coren Stanley



La mente del cane
Fogle Bruce

Pedagogia Cinofila

Roberto Marchesini





Se le preghiere dei cani fossero ascoltate. Come approfondire la nostra relazione con i cani

Clothier Suzanne

questo volume di Suzanne Clothier propone una direzione radicalmente nuova nella ricerca dei meccanismi che regolano la nostra vita con i cani. Gentilmente, con intelligenza, umorismo e infinita pazienza, l'autrice ci aiuta a comprendere la mente e il cuore di una creatura che migliaia di anni fa a deciso di stringere un incredibile patto di amicizia con noi. Leggendo il libro scoprirete come i cani vedono il mondo da un punto di vista particolare, come noi possiamo soddisfare le loro aspettative di leadership senza usare forza o coercizione e come le "leggi" che regolano la cultura canina spesso contrastano con noi ed il nostro mondo umano.





Questi quelli che mi ricordo, che mi sono piaciuti molto e che per un motivo o per un altro mi hanno colpito

ciauuuuuuuuuu
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Old 07-11-2008, 19:38   #9
Navarre
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Originally Posted by Sirka View Post
Il nostro addestratore al campo mi ha sempre detto che avrei iniziato a lavorare bene con Brethil solo nel momento in cui mi fossi rilassata e avessi imparato a FIDARMI di lei,niente di più vero!!!
"Complicità" quello che rende unico il rapporto uomo - cane
o uomo - qualsiasi essere vivente è il rapporto personale e unico che stabilisci.
Più il rapporto è di fiducia, stima,rispetto reciproco più è intenso.
Il linguaggio di base diverso si supera ognuno secondo il proprio personale approccio con la vita.
E' molto utile affiancarsi a persone che hanno "sensibilità" (per sensibilità intendo una personale e innata capacità a comunicare con i cani) per farsi aiutare in caso di smarrimento.

Ad esempio quando io ho visto lavorare per la prima volta Michele con Lana al campo di Gianni, sembrerà strano ma in soli 5 minuti mi sono resa conto che Gianni oltre ad avere grande esperienza e conoscenze cinofile aveva un' innata predisposizione a capire e a comunicare con i cani, dote che ho trovato poi anche in Massimo Perla e in Marco Reale.
Ho imparato molto da loro nel poco tempo che ho potuto passare insieme e grazie anche a loro ho completato il mio rapporto con Navarone.
Tutto questo non per fare pubblicità alle persone citate ma per ricordare che l' esperienza diretta è fondamentale.
__________________
Susanna & Gianluca & Andrea & Navarre & Isabeau & Brandimarte & Anastasia & Lana
Last Navarre & Beau Isabeau
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Old 12-11-2008, 12:22   #10
Hayla
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Mi trovo pienamente d'accordo con quanto scritto da Navarre, l'esperienza diretta e la fortuna di trovare un punto di riferimento sono basilari.

Per tornare al libro della Capra, ho scelto un argomento meno filosofico ma che mi sta particolarmente a cuore e vorrei la vostra opinione...


Competenze sociali

Un cane dimostra di avere competenze sociali verso i propri simili se:

-riesce a evitare i conflitti. Questo riguarda anche l'incontro tra due maschi adulti, con un cane timido, con cuccioli, cani di piccola taglia...
-ha un comportamento adeguato alla situazione. Una reazione eccessiva puo' essere legata a un livello di forza troppo basso (livello di forza=forza fisica+forza caratteriale) e non all'incompetenza.
-sa fermarsi. Un cane con buone competenze sociali sa che per evitare un conflitto una strategia e' fermarsi e rimanere fermo. Puo' fermarsi per bloccare un inseguimento, per dare all'altro cane il tempo di acquisire piu' informazioni, per non scatenare reazioni di difesa.
-riesce a leggere i segnali sociali di qualunque tipo di cane. Il cane e' una delle specie piu' variabili nell'aspetto. Solo l'esperienza con tanti tipi differenti insegna al cane a leggere correttamente i segnali in ogni individuo che incontra.
-per valutare i livelli di forza ricorre a segnali e comportamenti ritualizzati, al gioco sociale, e in un eventuale scontro fisico usa la forza non i denti.

Buone competenze sociali non significa voler far amicizia e giocare con tutti. Un cane con buone competenze puo' non essere particolarmente socievole, e non gradire quindi contatti prolungati o giochi di squadra. In questo caso pero' non sara' a disagio durante l'interazione, e non cerchera' di evitare in ogni modo il contatto."
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Gaia, Andrea, Nicola e Hayla
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