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Off topic Su tutto e su niente - un modo di passare il tempo in buona compagnia...

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Old 02-08-2006, 15:25   #1
Laila
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Cara Laura, anche io in questi giorni sto combattendo con la malattia di un gatto vecchietto che non ha 19 anni ma "solo" 13. Anche questa volta sono riuscita a toglierlo dalla fase critica ma, spero più tardi possibile, arriverà anche il suo momento. Tempo fa lessi la postfazione del romanzo "la gabbianella e il gatto" di Sepulveda e ... la trovai estremamente toccante e vera e te la vorrei far leggere.
Un bacio e un abbraccio forte forte
Laura

Zorba
l'amore e la morte
....
Questa mattina il postino mi ha consegnato un pacchetto. L’ho aperto. Era la prima copia di un romanzo che ho scritto pensando ai miei figli più piccoli. Sebastiàn che ha undici anni, e i gemelli Max e Leòn che ne hanno otto.
Scriverlo è stato un gesto d’amore verso di loro, verso una città, Amburgo, in cui siamo stati intensamente felici, e verso il personaggio principale, Zorba, un gatto nero grande e grosso che è stato per molti anni il nostro compagno di sogni, racconti e avventure.
Ma proprio mentre il postino mi consegnava la prima copia del romanzo e io avevo la gioia di vedere le mie parole allineate nell’ordine meticoloso delle pagine, Zorba veniva visitato da un veterinario perchè afflitto da una malattia che prima lo aveva reso inappetente, triste, malinconico e poi gli aveva complicato drammaticamente la respirazione. Nel pomeriggio sono andato a prenderlo e ho saputo il terribile verdetto: mi dispiace, il gatto ha un cancro polmonare a uno stadio molto avanzato.
Le ultime frasi del romanzo parlano degli occhi di un gatto nobile, di un gatto buono, di un gatto di porto, perchè Zorba è tutto questo e molto di più. E’ arrivato nelle nostre vite proprio quando nasceva Sebastiàn, e con il tempo è diventato molto di più del nostro gatto: si è trasformato in un nuovo compagno, in un amato compagno a quattro zampe dalle fusa melodiose.Amiamo quel gatto e in nome di quest’amore ho dovuto radunare i miei figli e parlargli della morte. parlare della morte a loro che sono la mia ragione di vita. A loro, così piccoli, così puri, così ingenui, così fiduciosi, così nobili, così generosi. Ho lottato con le parole cercando quelle più adeguate per spiegare loro due terribili verità.
La prima era che Zorba, per una legge che non abbiamo inventato noi, ma che dobbiamo accettare anche a spese del nostro orgoglio, sarebbe morto, come tutto e come tutti. La seconda era che dipendeva da noi evitargli una fine atroce e dolorosa, perchè amare significa non soltanto fare la felicità dell’essere amato, ma anche evitare le sofferenze salvaguardare la sua dignità.
So che le lacrime dei miei figli mi accompagneranno per tutta la vita. Come mi sono sentito disgraziato, debole, davanti alla loro mancanza di difese. Come mi sono sentito miserabile davanti all’impossibilità di condividere la loro giusta ira, il loro rifiuto, il loro canto alla vita, le loro imprecazioni contro un Dio che per loro e solo per loro avrebbe trovato in me un credente, e anche davanti all’impossibilità di condividere le loro speranze, invocate con tutta la purezza degli uomini nel loro momento migliore.
La morale è un attributo o un’invenzione dell’umanità? Come potevo spiegare ai miei figli che avevo il dovere di salvaguardare la dignità e l’integrità di quell’esploratore di tetti, di quell’avventuriero dei giardini, terrore di ratti, scalatore di ippocastani, bullo di cortili al chiaro di luna, eterno abitante delle nostre conversazioni e dei nostri sogni?
Come potevo spiegare che ci sono malattie che hanno bisogno del calore e della compagnia dei sani, mentre altre sono solo un’agonia, dove l’unico segno di vita è veemente desiderio di morire?
e come rispondere al drastico <<perché proprio lui>>? Già, perché proprio lui? Il nostro compagno di passeggiate nella Selva Nera. Che gatto folle!, mormorava la gente quando lo vedeva correre accanto a noi oppure seduto sul portapacchi della bicicletta. Perché proprio lui? Il nostro gatto di mare che aveva navigato con noi su un veliero nelle acque del Kattegat. Il nostro gatto che, appena aprivo la portiera dell’auto, era il primo a salire, felice all’idea di viaggiare. Perchè proprio lui? A che mi serviva aver vissuto tanto, se non sapevo rispondere a questa domanda?
Abbiamo parlato circondando Zorba, che ci ascoltava con gli occhi chiusi, confidando in noi, come sempre. Ogni parola spezzata dal pianto è caduta sulla sua pelliccia nera. Lo abbiamo accarezzato confermandogli che eravamo con lui, spiegandogli che proprio l’amore ci portava alla più dolorosa delle decisioni.
I miei figli, i miei piccoli compagni, i miei piccoli uomini, così teneri e duri, hanno mormorato sì, fa’ fare a Zorba quell’iniezione che lo farà dormire, che gli farà sognare un mondo senza neve con cani gentili, con tetti grandi e soleggiati, con alberi infiniti.
Dalla chioma di uno di quegli alberi ci guarderà per ricordarci che lui non ci dimenticherà mai.
Ora che scrivo queste righe é sera. Zorba riposa ai miei piedi respirando appena. La sua pelliccia splende alla luce della lampada. Lo accarezzo impotente, pieno di tristezza. E’ stato testimone di tante serate di scrittura, di tante pagine. Ha diviso con me la solitudine e il vuoto che arrivano dopo aver messo la parola fine a un romanzo. Gli ho recitato i miei dubbi e le poesie che un giorno voglio comporre.
Zorba. Domani, ti perderò per amore.

P.S. Zorba riposa ai piedi di un ippocastano, in Baviera. I miei figli hanno fatto una lapide di legno su cui si legge:

<< ZORBA. AMBURGO 1984 – VILSHEIM 1996. PELLEGRINO, QUI GIACE IL PIÙ NOBILE DEI GATTI. ASCOLTA LE SUE FUSA >>
Luis Sepùlveda
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Old 02-08-2006, 15:55   #2
ghiga
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mi sono commossa...pensando al mio cagnone...morto 10 mesi fa...comunque belle parole...
__________________
Stefi Nitringhio

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Old 03-08-2006, 14:30   #3
Laura/Vlad
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Ciao a tutti,
come ho detto nel mio post, ieri mattina l'ho tenuta al collo, verso mezzogiorno ha brontolato che non voleva più starci, l'ho messa a terra e, con un po' di fatica ha gironzolato per tutta la casa; nel pomeriggio avevo degli impegni e sono dovuta uscire lasciandola nel bagno col ventilatore acceso per darle un po' di refrigerio, al mio ritorno l'ho messa un po' in giardino, ma non riusciva a reggersi sulle zampe molto bene, l'ho messa in un cesto in veranda al fresco. Ogni tanto andavo a vederla e c'è stata una volta che le prudeva un orecchio e a fatica se lo è grattato da sola, dopo cena sono venuta a vedere il forum, ho letto con le lacrime agli occhi tutto quello che avete scritto, quando, alla fine sono andata a vedere come stava, era appena morta,purtroppo come per suo fratello, non ce l'ho fatta ad essere con lei quando è stato il suo momento.
L'ho pulita, spazzolata e messa in un sacchetto di stoffa coi fiori.
Ora, ho appena finito il triste compito, riposa sotto le margherite accanto a suo fratello che ci ha lasciati 2 anni fa.
Grazie a tutti.

Laura



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Old 03-08-2006, 15:03   #4
amaguk
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un abbraccio forte forte
non oso pensare al dolore che provi.... vivo nel terrore di conoscerlo anche io un giorno..

forza, i bei momenti che avete passato insieme saranno sempre nel tuo cuore e nei suoi ricordi di vita terrena..
un giorno vi rincontrerete e potrai spazzolarla ancora...
Tessa
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Old 03-08-2006, 15:38   #5
ghiga
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cara Laura, mi dispiace molto.
un abbraccio.
__________________
Stefi Nitringhio

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Old 03-08-2006, 20:42   #6
woland77
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Un forte abbraccio Laura...pensala con il suo fratellino!

Alessio
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Old 03-08-2006, 21:44   #7
ornella
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Anch'io, Laura, non sono riuscita ad essere vicino alla mia micia nei suoi ultimi momenti, anzi peggio, ero lontana.
Sono rientrata dalle ferie, qualche anno fa, e la mia vicina mi ha raccontato che una BESTIA in motorino, aveva inseguito la micia fino a terrorizzarla e poi l'aveva messa sotto.
E' stata buttata in un cassonetto.....
Li abbiamo aperti tutti i cassonetti, nel raggio di un km, (era successo solo il giorno prima) per poter dare sepoltura alla nostra compagna ma non l'abbiamo trovata.
Mi sono vista anche ridere in faccia perchè, piangendo, chiedevo notizie in giro :è solo un gatto, suvvia!!!
Amo pensare che ci sia un posto dove, umani e pelosi, tutti insieme,mi aspettano e ingannano il tempo giocando a rincorrersi tra le nuvole....
Con affetto
Ornella
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Old 03-08-2006, 22:07   #8
delphine
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Originally Posted by ornella
Sono rientrata dalle ferie, qualche anno fa, e la mia vicina mi ha raccontato che una BESTIA in motorino, aveva inseguito la micia fino a terrorizzarla e poi l'aveva messa sotto.
Mi dispiace e resto sempre piuttosto sconcertata quando leggo che il termine "bestia" viene da noi esseri umani utilizzato nella sua accezione dispregiativa per appellare individui spregevoli che mettono in atto comportamenti delinquenziali e/o di una crudeltà inaudita ed efferata.

La "merda umana" che ha straziato in modo atroce la tua micia non è una bestia, è un criminale, un disadattato, un mentecatto che sfoga la sua malvagità, la sua crudeltà e la sua paranoia su esseri indifesi, fragili e vulnerabili, che non hanno alcuna via di scampo, nè possibilità alcuna di difesa, è anche un vigliacco, un codardo, un essere abietto e vile, perchè sa perfettamente che se se la prendesse con un altro individuo come lui, ci sarebbe pure da rischiare di prenderle, e potrebbe venire "suonato di brutto" ed anche peggio, cosa che io gli auguro, ovviamente.

Le bestie non si dilettano nel procurare la sofferenza gratuita e fine a sè stessa, e/o la morte ad altri esseri viventi, gli unici esseri viventi che mi risulta riescano a trarre piacere, e talora perfino a godere, nel procurare sofferenza e dolore a qualcuno, e ad incrudelire su qualcuno preferibilmente fragile, vulnerabile ed indifeso, sono "alcuni esseri umani" che di umano hanno soltanto il nome.

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Originally Posted by ornella
E' stata buttata in un cassonetto.....
"de humana pietate"

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Originally Posted by ornella
Amo pensare che ci sia un posto dove, umani e pelosi, tutti insieme,mi aspettano e ingannano il tempo giocando a rincorrersi tra le nuvole....
Amo pensare che chi ha straziato la tua gattina in quel modo, e tutti gli altri spregevoli esseri umani che hanno commesso atrocità simili, muoiano fra le sofferenze più atroci e resistenti a qualsiasi terapia palliativa.

sabrina
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Old 03-08-2006, 22:23   #9
FIAMMA
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Originally Posted by Laura/Vlad
Ciao a tutti,
come ho detto nel mio post, ieri mattina l'ho tenuta al collo, verso mezzogiorno ha brontolato che non voleva più starci, l'ho messa a terra e, con un po' di fatica ha gironzolato per tutta la casa; nel pomeriggio avevo degli impegni e sono dovuta uscire lasciandola nel bagno col ventilatore acceso per darle un po' di refrigerio, al mio ritorno l'ho messa un po' in giardino, ma non riusciva a reggersi sulle zampe molto bene, l'ho messa in un cesto in veranda al fresco. Ogni tanto andavo a vederla e c'è stata una volta che le prudeva un orecchio e a fatica se lo è grattato da sola, dopo cena sono venuta a vedere il forum, ho letto con le lacrime agli occhi tutto quello che avete scritto, quando, alla fine sono andata a vedere come stava, era appena morta,purtroppo come per suo fratello, non ce l'ho fatta ad essere con lei quando è stato il suo momento.
L'ho pulita, spazzolata e messa in un sacchetto di stoffa coi fiori.
Ora, ho appena finito il triste compito, riposa sotto le margherite accanto a suo fratello che ci ha lasciati 2 anni fa.
Grazie a tutti.

Laura

non so bene come dire: Mi dispiace.
meglio sarebbe poter esprimere ....ti capisco
Ne abbiamo parlato quando dal 23 luglio è sparita la mia cara gatta ( splendida..oltre ad essere bella, per il suo carattere e la compagnia che mi ha tenuto per 11 anni)
Yvette dormiva con me ed era la vera Signora di casa.
Gri ( il marito di Yvette ) è mancato a novembre ma lui aveva circa 18 anni. Io so dove ho sistemato Gri ma non mi do pace alle supposizioni della fine di Lei. Le ricerche sono andate avanti tre giorni con il solo risultato che abbiamo trovato nei rovi un portafoglio. ( ben venga per i tre fratelli tedeschi che hanno recuperato patente - carte di credito - documenti di una barca ecc.) ma io non ho trovato lei. Yvette era poi quella che quando scrivevo mi passeggiava sulla tastiera e se l'e-mail era per un amico non correggevo.
Non credo che la mia gatta scrittrice torni.
Mi auguro solo che l'abbiano rubata ed ora sia in una casa diversa ma altrettanto accudita. ( tanto non ci credo!! penso che abbia fatto una brutta fine)
Dai......abbiamo tanto da fare con chi vive oggi con noi .....
Semplice .....consolazione.... si intende!!!!!!!!!!!! Le sensazioni rimangono nel cuore.
un abbraccio
Fiamma




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Old 03-08-2006, 22:24   #10
ornella
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Sì, Sabrina, sul termine bestia sono d'accordo con te, io ho solo riferito le parole inorridite della mia vicina.
In quanto ad augurare sofferenza, faccio un lavoro così intriso di dolore che non mi riesce, veramente, dopo tanti anni, di augurare alcunchè di brutto a nessuno.
Speriamo, invece, che le persone così abbiano la forza di cambiare, io me lo auguro anche se, quella sera, ritengo sia stata una fortuna non mi abbiano detto il nome dell'autore del gesto....non sarei qui, ora , a dialogare con te, avevo veramente perso il lume della ragione!

Ornella
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Old 03-08-2006, 22:42   #11
delphine
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Originally Posted by delphine
Amo pensare che chi ha straziato la tua gattina in quel modo atroce, e tutti gli altri spregevoli esseri umani che hanno commesso crimini, atrocità ed efferatezze simili, muoiano fra le sofferenze più atroci ed assolutamente resistenti a qualsiasi terapia palliativa.
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Originally Posted by ornella
In quanto ad augurare sofferenza, faccio un lavoro così intriso di dolore che non mi riesce, veramente, dopo tanti anni, di augurare alcunchè di brutto a nessuno.
Si può svolgere un lavoro intriso di sofferenza e riuscire, in talune precise circostanze, anche ad incattivirsi, ammetto che a me riesce perfettamente.

La pietà, la compassione e la tenerezza, io le riservo alle vittime, non ai carnefici, ai carnefici non concedo nè alibi nè attenuanti, penso che meritino solo ed unicamente pene commisurate ai crimini commessi.

Il "buonismo" mi dà praticamente sempre il voltastomaco.

Penso che tu sia molto più indulgente e buona di me, ma non mi dispiace affatto essere esattamente come sono, anzi, direi che sono esattamente come ho sempre desiderato diventare ed essere, e non desidero affatto diventare "più buona", anzi.

Quote:
Originally Posted by ornella
Speriamo, invece, che le persone così abbiano la forza di cambiare, io me lo auguro
Sono da molti anni oramai molto razionalmente atea, non credo nelle redenzioni, e vedo soprattutto molti "pentimenti di comodo", non credo in nessun paradiso ed in nessun inferno, credo che dopo la vita, la nostra e quella dei nostri animali ci sia il nulla, il vuoto, il niente.

Non credo in un paradiso nè in un inferno dopo la fine della vita, ma vedo perfettamente in quale inferno molti esseri umani abbiano trasformato la vita di tanti animali.

Non credo che certi individui cambieranno mai, non credo ad un loro eventuale vero e sincero pentimento, o ad una redenzione, hanno travalicato limiti troppo significativi, io non mi illudo, e non credo, così come non ho mai creduto, nel perdono.

Spero di non cambiare mai.

sabrina
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Old 03-08-2006, 22:56   #12
FIAMMA
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Originally Posted by Laila
Cara Laura, anche io in questi giorni sto combattendo con la malattia di un gatto vecchietto che non ha 19 anni ma "solo" 13. Anche questa volta sono riuscita a toglierlo dalla fase critica ma, spero più tardi possibile, arriverà anche il suo momento. Tempo fa lessi la postfazione del romanzo "la gabbianella e il gatto" di Sepulveda e ... la trovai estremamente toccante e vera e te la vorrei far leggere.
Un bacio e un abbraccio forte forte
Laura

Zorba
l'amore e la morte

splendide parole...
tanti di noi hanno anche la passione e l'amore per i felini
Loro...i gatti ...mi hanno da sempre affascinato. Non so se dico una cosa giusta ma..è più facile ricevere obbedienza dai canidi.
Conquistare l'armonia con un gatto non è semplice . A me è successo , ma non credo che sia dovuto al mio impegno. La mia buona volontà è stata premiata da loro....i gatti!
ciao Fiamma

....
Questa mattina il postino mi ha consegnato un pacchetto. L’ho aperto. Era la prima copia di un romanzo che ho scritto pensando ai miei figli più piccoli. Sebastiàn che ha undici anni, e i gemelli Max e Leòn che ne hanno otto.
Scriverlo è stato un gesto d’amore verso di loro, verso una città, Amburgo, in cui siamo stati intensamente felici, e verso il personaggio principale, Zorba, un gatto nero grande e grosso che è stato per molti anni il nostro compagno di sogni, racconti e avventure.
Ma proprio mentre il postino mi consegnava la prima copia del romanzo e io avevo la gioia di vedere le mie parole allineate nell’ordine meticoloso delle pagine, Zorba veniva visitato da un veterinario perchè afflitto da una malattia che prima lo aveva reso inappetente, triste, malinconico e poi gli aveva complicato drammaticamente la respirazione. Nel pomeriggio sono andato a prenderlo e ho saputo il terribile verdetto: mi dispiace, il gatto ha un cancro polmonare a uno stadio molto avanzato.
Le ultime frasi del romanzo parlano degli occhi di un gatto nobile, di un gatto buono, di un gatto di porto, perchè Zorba è tutto questo e molto di più. E’ arrivato nelle nostre vite proprio quando nasceva Sebastiàn, e con il tempo è diventato molto di più del nostro gatto: si è trasformato in un nuovo compagno, in un amato compagno a quattro zampe dalle fusa melodiose.Amiamo quel gatto e in nome di quest’amore ho dovuto radunare i miei figli e parlargli della morte. parlare della morte a loro che sono la mia ragione di vita. A loro, così piccoli, così puri, così ingenui, così fiduciosi, così nobili, così generosi. Ho lottato con le parole cercando quelle più adeguate per spiegare loro due terribili verità.
La prima era che Zorba, per una legge che non abbiamo inventato noi, ma che dobbiamo accettare anche a spese del nostro orgoglio, sarebbe morto, come tutto e come tutti. La seconda era che dipendeva da noi evitargli una fine atroce e dolorosa, perchè amare significa non soltanto fare la felicità dell’essere amato, ma anche evitare le sofferenze salvaguardare la sua dignità.
So che le lacrime dei miei figli mi accompagneranno per tutta la vita. Come mi sono sentito disgraziato, debole, davanti alla loro mancanza di difese. Come mi sono sentito miserabile davanti all’impossibilità di condividere la loro giusta ira, il loro rifiuto, il loro canto alla vita, le loro imprecazioni contro un Dio che per loro e solo per loro avrebbe trovato in me un credente, e anche davanti all’impossibilità di condividere le loro speranze, invocate con tutta la purezza degli uomini nel loro momento migliore.
La morale è un attributo o un’invenzione dell’umanità? Come potevo spiegare ai miei figli che avevo il dovere di salvaguardare la dignità e l’integrità di quell’esploratore di tetti, di quell’avventuriero dei giardini, terrore di ratti, scalatore di ippocastani, bullo di cortili al chiaro di luna, eterno abitante delle nostre conversazioni e dei nostri sogni?
Come potevo spiegare che ci sono malattie che hanno bisogno del calore e della compagnia dei sani, mentre altre sono solo un’agonia, dove l’unico segno di vita è veemente desiderio di morire?
e come rispondere al drastico <<perché proprio lui>>? Già, perché proprio lui? Il nostro compagno di passeggiate nella Selva Nera. Che gatto folle!, mormorava la gente quando lo vedeva correre accanto a noi oppure seduto sul portapacchi della bicicletta. Perché proprio lui? Il nostro gatto di mare che aveva navigato con noi su un veliero nelle acque del Kattegat. Il nostro gatto che, appena aprivo la portiera dell’auto, era il primo a salire, felice all’idea di viaggiare. Perchè proprio lui? A che mi serviva aver vissuto tanto, se non sapevo rispondere a questa domanda?
Abbiamo parlato circondando Zorba, che ci ascoltava con gli occhi chiusi, confidando in noi, come sempre. Ogni parola spezzata dal pianto è caduta sulla sua pelliccia nera. Lo abbiamo accarezzato confermandogli che eravamo con lui, spiegandogli che proprio l’amore ci portava alla più dolorosa delle decisioni.
I miei figli, i miei piccoli compagni, i miei piccoli uomini, così teneri e duri, hanno mormorato sì, fa’ fare a Zorba quell’iniezione che lo farà dormire, che gli farà sognare un mondo senza neve con cani gentili, con tetti grandi e soleggiati, con alberi infiniti.
Dalla chioma di uno di quegli alberi ci guarderà per ricordarci che lui non ci dimenticherà mai.
Ora che scrivo queste righe é sera. Zorba riposa ai miei piedi respirando appena. La sua pelliccia splende alla luce della lampada. Lo accarezzo impotente, pieno di tristezza. E’ stato testimone di tante serate di scrittura, di tante pagine. Ha diviso con me la solitudine e il vuoto che arrivano dopo aver messo la parola fine a un romanzo. Gli ho recitato i miei dubbi e le poesie che un giorno voglio comporre.
Zorba. Domani, ti perderò per amore.

P.S. Zorba riposa ai piedi di un ippocastano, in Baviera. I miei figli hanno fatto una lapide di legno su cui si legge:

<< ZORBA. AMBURGO 1984 – VILSHEIM 1996. PELLEGRINO, QUI GIACE IL PIÙ NOBILE DEI GATTI. ASCOLTA LE SUE FUSA >>
Luis Sepùlveda
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Old 04-08-2006, 01:05   #13
elisa
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Da piccola pensavo che i gatti non potessero dare l'affetto che regalano i cani. Lo pensavo solo perché non avevo mai avuto un gatto, e mi basavo sul sentito dire. Poi un'estate, in montagna, nel paesello dove ho trascorso tutte le vacanze da bambina, ho incontrato una micetta. Quella gatta mi ha fatto cambiare idea.
Purtroppo era una cucciola malata.. Era tenera ed indifesa, si abbandonava alle mie cure e si era rapidamente affezionata a me. Io piccola com'ero non pensavo veramente che quella malattia l'avrebbe potuta far morire. O forse mi sentivo impotente e non ci volevo pensare. Un cacciatore voleva spararle per evitarle di soffrire, perché un gatto così non può essere curato, diceva. Lo avrebbe fatto per il suo bene. Io glielo impedii, non so se facendo davvero il bene di quella micia, visto l'epilogo.. L'ho nutrita e coccolata per qualche giorno, lei mi ha ricambiato con una dolcezza che mai avrei immaginato, e quando è giunto il momento di tornare a casa ho voluto credere, nell' ingenuità di quegli anni, che la piccola, come tutti i gatti liberi che avevo incontrato, avrebbe ripreso zoppicando la sua strada. L'ho rifocillata bene e, illusa ma non quanto avrei voluto, me ne sono andata, ahimé, "leggera"... l'ho lasciata lì, con la sua zampa paralizzata.. non mi era permesso avere animali, non ricordo nemmeno se provai a convincere i miei a portarla con me.. ero talmente abituata a vedere ogni estate un gatto diverso che si accasava per un pò, e poi salutarlo alla partenza. Questo forse bastava alla mia coscienza, o incoscienza di bambina. Così ho fatto con lei.. ma vorrei non averla lasciata quel giorno.

Elisa
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Old 04-08-2006, 02:07   #14
elisa
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.. anche a me hanno ucciso un animale. Una tartaruga d'acqua di 20 anni, bella, grossa e simpatica (per come può essere simpatica una tartaruga ).
Era una tartaruga "da corsa" (..classico). Già perché quando l'avevo, da piccola, avevo anche un criceto e i due andavano d'accordo.. passeggiavano in giardino uno di fianco all'altra, e lei ce la metteva tutta per non restare troppo indietro
Poi una sera siamo dovuti uscire di fretta perchè mio cugino aveva avuto un grave incidente (poi fortunatamente gli è andata bene) e la tartaruga era nel suo acquario, rimasto sul davanzale. Al ritorno l'acquario era vuoto, ed io a cercarla per tre giorni.. finché mi hanno detto che un ragazzino, che era solito sollazzarsi spiaccicando lucertole, l'aveva rubata e torturata fino alla morte. Le diedi di santa ragione a quello str***o ma ricordo ancora la sofferenza nel trovarla così..
Dopo anni rividi il giovane vandalo.. io credo che le persone possano cambiare, davvero, ma lui era sempre lo stesso str***o cresciuto.

Il criceto.. era speciale pure lui.. basti dire che dormiva sul divano insieme a me, arrotolandosi nel mio panno, mentre io guardavo la TV stando ben attenta a non addormetarmi per non schiacciarlo, e quando facevo i compiti giocava con le mie biro, finché non si stancava e a quel punto vuotava l'astuccio e ci andava a dormire
Quando è morto abbiamo pianto io, mia madre e mia nonna come fontane..
Prima di lui avevo amato canarini, scoiattoli, pesci rossi .. Crescendo non ho più voluto animali in gabbia, mi fanno troppa tenerezza. Tuttavia ci sono due canarini nella mia stanza, un regalo fatto anni fa dai miei a mio fratello. Sono molto carini pure loro! E quando metto qualche leccornia nella gabbietta mi ringraziano sonoramente

..per quella micia non salvata ci sono stati tanti animali raccolti e adottati, o portati in centri specializzati (Lipu ad esempio). Non che questo mi faccia dimenticare la gattina, ma è per raccontare come tutti, nel loro "piccolo", mi abbiano stupito per la capacità di comunicarmi qualcosa di bello..


ciao,
Elisa
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Old 04-08-2006, 09:06   #15
derosafulvia
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Cara Laura, mi dispiace moltissimo.
La morte è cosa che si ripresenta spesso durante tutta la vita di ognuno di noi ed è cosa alla quale non si ci riesce ad abituare.
La sofferenza è sempre tanta; spesso è atroce e lascia segni incancellabili nel nostro animo.
Non ti far colpe se non eri presente in quel momento; lei comunque sa di essere stata amata e rispettata da te e di aver trascorso felicemente la sua vita grazie a te.
Un abbraccio.
Fulvia Kiro e Zora
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