Artax è un cane, come ho già detto dal grande cuore, accoglie come fosse sempre stato del branco qualsiasi altro animale o persona, a patto naturalmente che io lo accolga in questo modo... la simbiosi in questo caso è molto molto evidente.
Se fosse per me vivrei Artax fino al suo ultimo respiro da solo, perchè credo che sia giusto così... siamo, eravamo e saremo un binomio.. fino alla fine, credo che questo sia la mia filosofia di crescita del cane.
Ma poi intervengono i pensieri di mamma, che vorrebbero proteggere i piccoli dal dolore della perdita o almeno renderla minore. Ma si scontra con il pensiero di compagna che non può tradire il suo cane..
Lo so sono un po' strana su alcune cose, ma è un pensiero che mi angoscia. Artax comincia a mollare il posteriore, la sua spinta in montagna diventa meno efficacie e di ritorno si scava una buca nel terreno morbido e si risposa... piccoli lenti segnali che mi spaccano il cuore.
Certo direte voi, non farlgi fare quello che fa, ma per lui sarebbe come negargli di vivere, è nato e cresciuto per quello, è la sua vita.
Eppure in quei frangenti mi dico, se fossi stata una padrona diversa forse i miei cani vivrebbero di più e questo strazio sarebbe meno frequente...
ma la gioia che vedo nei loro occhi e l'indipendenza di spirito che mantengono e la loro scelta consapevole di stare al mio fianco, perchè è quello che vogliono e non perchè gli è imposto... queste cose qui mi fanno sempre tornare ad allevare e crescere i cani come l'ho sempre fatto...
Ma ora con i piccoli nascono nuovi dubbi, nuovi pensieri che mi spingono a guardarmi e a chiedermi è corretto quello che faccio?
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04-11-2009, 11:12
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