http://www.greenpeace.org/italy/news/scatolette-tonno
"Rompiscatole". La classifica per salvare il tonno
Il tonno in scatola è la conserva ittica più venduta sul mercato mondiale, ma l’industria del tonno al momento non può esser considerata sostenibile.
Come si può leggere nel
rapporto “Tonno in trappola”
http://www.greenpeace.it/tonnointrap...PORT-TONNO.pdf
la pesca al tonno minaccia le risorse sovrasfruttando gli stock di tonno e catturando esemplari immaturi e danneggia l’ecosistema marino causando ogni anno la morte di migliaia di squali, tartarughe marine e altre specie.
L’Italia è uno dei più importanti mercati mondiali per il tonno in scatola e il secondo più grande produttore in Europa.
Per questo abbiamo lanciato un’indagine sulla sostenibilità delle scatolette di tonno vendute nel nostro Paese, inviando un questionario a punti a ben 14 aziende che coprono più dell’80% del mercato nazionale.
La “classifica rompiscatole” si basa sui risultati della nostra indagine* e vuole spingere le imprese verso una maggiore sostenibilità e orientare i consumatori ad acquisti più responsabili.
http://www.greenpeace.org/italy/news/scatolette-tonno
Roma, Italia — Cosa c'è davvero nelle scatolette di tonno?
Lo svela la nostra
classifica "Rompiscatole".
http://www.greenpeace.it/tonnointrappola/
Abbiamo valutato 14 dei marchi di tonno in scatola più famosi in Italia e ben 11 finiscono "in rosso" perché non sono in grado di garantire la sostenibilità del proprio prodotto.
Zero in pagella per MareAperto STAR, Consorcio e Nostromo.
Meglio per Coop, ASdoMar e Mare Blu!
Il tonno in scatola è la conserva ittica più venduta in Italia e nel mondo.
Pochi sanno, però, che per pescarlo si utilizzano spesso metodi distruttivi come i palamiti e le reti a circuizione con sistemi di aggregazione per pesci (o FAD), responsabili della cattura accidentale di un'ampia varietà di altre specie, tra cui tartarughe e squali, e di esemplari immaturi di tonno.
Il pinna gialla, il più consumato in Italia, è sotto pressione e la salvaguardia di alcuni stock desta ormai serie preoccupazioni.
Per raccogliere informazioni sulla sostenibilità delle scatolette, abbiamo inviato un questionario alle aziende e sulla base delle risposte pervenute abbiamo elaborato la valutazione.
Zero a Tonno MareAperto STAR e Consorcio per la loro assoluta mancanza di trasparenza: le aziende si sono rifiutate di rispondere al questionario.
0,7 a Nostromo che fornisce ben poche informazioni sulla provenienza del tonno utilizzato.
Riomare guadagna qualche punto in più, perché dimostra di avere informazioni precise sull'origine dei propri prodotti, ma si trova comunque in basso, non avendo adottato precisi criteri di sostenibilità nella scelta del tonno utilizzato.
Il punteggio più alto va a Coop, ASdoMar e Mare Blu, le uniche che hanno adottato una politica scritta per l'approvvigionamento sostenibile.
ASdoMar, inoltre, è uno dei pochi che, in metà dei propri prodotti, utilizza il tonnetto striato – specie considerata in buono stato - pescato con metodi sostenibili (lenza e amo).
Cambiare è possibile.
Quando i consumatori hanno sollevato il problema delle catture dei delfini, l'industria ha risposto positivamente e ora quasi tutto il tonno in scatola venduto in Italia è "dolphin safe", ma purtroppo non basta.
Le decisioni dei produttori di tonno in scatola e della grande distribuzione organizzata possono davvero trasformare il mercato.
La soluzione esiste, e prima che anche gli stock di tonno tropicale vengano totalmente compromessi, come è successo per il tonno rosso del Mediterraneo, bisogna eliminare gli attrezzi pericolosi, ridurre lo sforzo di pesca e tutelare con riserve marine le aree più importanti per queste specie.