risulta scomodo e difficile da digerire il fatto di essere a conoscenza che una intera città e il suo corollario di borghi e paesi siano cadute letteralmente in pezzi seppellendo la propria storia e le vite dei vivi e dei morti, nel tuo Paese ad un'ora o dieci ore di auto dalla tua casa non fà differenza, è solo un fatto fortuito.
E' talmente di difficile comprensione, o meglio quando anche solo lontanamente ti avvicini a comprendere..è talmente devastante che risulta semplice rimuovere e trasferire quella realtà in un mondo parallelo.
Lo stesso delle altre tragedie televisive dell'umanità.
Un lento tranquillizzato, tranquillizante oblio delle coscenze. Perchè l'Aquila ed il suo territorio non diventino per gli anni a venire una irreale terra di un mondo parallelo il vostro dovere di Aquilani è quello di continuare a sbattercelo in faccia che rivolete l'anima della vostra città ed il nostro è quello di far funzionare occhi orecchie e cervello e continuare a parlarne, che è ora, che un anno è trascorso e che la vita di una città è un bisogno primario di chi la dovrebbe abitare.
finchè la tela sociale strappata divelta e distrutta non darà il segno che l'immane lavoro di restauro è cominciato con la città, il lavoro e le attività economiche, l'università...il ripristino dei legami di comunità, l'Anima non la riavrete.
Continuate con il pungolo della realtà, questo è un Paese che spesso si assopisce traquillizzato davanti alla tv e tende a dimenticare...
per autoconservazione..ne ha già tanti di problemi.
che siano sussurri grida o sommesse bestemmie, per favore continuate.
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Ciao! Andrea Loredana Jacopo e Nagi & Ishta & Panuhsè & Tawoka & Aluhksis & Awonn
"... io sono un principe libero e ho altrettanta autorità di fare guerra al mondo intero
quanto colui che ha cento navi in mare..." Black Samuel Bellamy, Pirata
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