Per Zikika:
l'esempio del dobermann non c'entrava, ma mi ha dato spunto per dire che se selezioni solo in base a un fattore, rischi ch in futuro altre qualità vengano perse.
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Se è solo diffidenza uno dei modi per "curarla" è proprio lavorare su salamotto e manica.
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Questa è un'affermazione

. Posso quindi dire che non sono d'accordo: la diffidenza verso la gente non la curi con manica e salamotto, ma portando il cane ad avere fiducia nell'avvicinarsi all'uomo che non gli farà niente ed anzi lo premia e lo coccola e gli fa sentire di essere parte del gruppo.
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Vorrebbe dire che pochi o nessuno sono capaci di cavarci qualcosa
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Azzardo una cosa per cui verrò linciato:
infatti pochi o nessuno lavorano col proprio cane seriamente; chi lo fa però ottiene risultati e ciò indipendentemente dalla frequenza di un campo.
Per Luca:
Tutto giusto ciò che dici, ma attenzione a non selezionare solo giocatori di basket, perchè un giorno rischieremo di ritrovarci con soggetti che non potranno più darsi al karate o al golf (ecco a cosa mi serviva l'esempio dei dobermann)
Inoltre i soggetti che finora hanno ottenuto risultati in addestramento dimostrano che nei loro miliardi (?) di geni hanno anche qualcosa per l'addestrabilità. Perchè negare ciò e tenere buono solo il CAL come test valido? Un cane che fa PC deve dimostrare ben più versatillità di uno che ottiene il CAL e (a dispetto di quello che dice Matteo) dimostra di essere utilizzabile in situazioni variabilli e adattabile alle novità; non solo in campo dove è tutto standardizzato e ripetitivo.