La moglie di Veltroni
Un architetto definito 'affermato' per giunta a Roma capitale del mattone, ho seri dubbi che guadagni meno di 1000 euro: se non lavora come fa ad essere e rimanere affermato. Non basta essere la moglie di Veltroni per restare un professionista noto nel proprio campo.
Chi lavora nel pubblico con incarico politico per legge è obbligato a pubblicare i propri redditi.
Pubblicare i redditi di tutti in internet a mio parere lede il diritto di privacy oltre che può provocare dei pericoli attirando malintezionati che hanno intenzione di delinquere. D'altronde è possibile visionare i redditi di chiunque andando all'ufficio delle entrate ma occorre qualificarsi. Cioè l'incaricato chiede un documento di identità e registra la consultazione. Se a qualcuno succede qualcosa da parte di delinquenti resta una traccia di partenza per investigare,così come ha fatto Visco no.
Io nel mio piccolo, come gran parte degli italiani ho curiosato il reddito dei miei altri 5 colleghi associati e forse avrei fatto meglio a non farlo. Guadagnano tutti più di me ( non perchè sano più bravo o affermati:noi abbiamo deciso di dare il giusto tempo da dedicare alla famiglia ed abbiamo definito un giusto reddito come target.Non per niente siamo gli unici non divorziati nella nostra associazione)ma quando c'è da dividere le spese di mantenimento del poliambulatorio è una dura lotta recuperare le loro quote.
Per quanto riguarda Visco mia moglie ed io l'abbiamo querelato con l'associazione consumatori in quanto nel 1998 aveva deciso, quand'era ministro ,di annullare la mia famiglia predisponendo il sequestro dei conti correnti e dei nostri beni ancora prima di far ricorso nei 15 giorni a disposizione.
Il ricorso naturalmente l'abbiamo vinto senza andare in causa perchè i 'Visco Boys' (una cooperativa rossa che sostituiva i funzionari deputati ai controlli, con grossi premi in percentuale sui presunti redditi evasi) avevano alterato volutamente tutti i parametri di valutazione del reddito. i 30.000.000 del 1986 e del 1987 dichiarati da mia moglie pur essendo per allora un reddito ragguardevole certificato dalla regione Umbria e dalla regione Lazio e del nostro commercialista (che lavora anche per il Vaticano) a loro parere era falso. Per loro i guadagni erano stati 300.000.000 (ben 10 volte di più)per anno (che mia moglie non guadagna lontanamente neanche oggi). Due ultime precisazioni: mia moglie in quei 2 anni ha affrontato due gravidanze ed il 13 agosto del 1987 ha lavorato alla ASL di Fiumicino, come specialista fino alle 13 (essendo pagata a prestazione)poi alle 14 si ricoverava al Policlinico Umberto I essendo cominciate le doglie. Per fortuna in quel giorno estivo non c'era traffico altrimenti avrebbe partorito per strada. L'assurdo era con non dovevano essere loro a dimostrare l'eventuale evasione a prescindere dei fantasiosi parametri di valutazione di immaginario reddito (fra l'altro parametri inventati di sana pianta) ma essere noi a distanza di 13 anni a dimostrare il mancato guadagno. Fra l'altro le 2 dichiarazioni dei redditi essendo passati i canonici 10 anni non erano più contestabili ma Visco per i soli medici si era inventato una circolare interna fuorilegge (sconosciuta al pubblico) che prorogava per i soli medici,ripeto, di ulteriori 2 anni l'accertamento. Nel 1998 non divulgai la mia storia alla stampa per non coinvolgere il dirigente del fisco (trombato da Visco: era costretto tutto il giorno a non fare niente in quanto tutti i controlli erano in mano alla cooperativa voluta da Visco) che dopo vari contatti che avevano fatto il giro di quasi tutta Italia ero riuscito ad agganciare e che mi ha permesso di visionare questi famosi parametri utilizzati per rovinarci.
Da allora, mia moglie e sul libro nero del fisco. Quasi ogni anni ci arriva una multa da pagare: quelle grosse le contestiamo e immancabilmente le vinciamo. Quelle piccole (dai 70 ai 200 euro) le paghiamo senza ribattere: il nostro tempo vale più di improbabili lillipuziane sviste nella dichiarazione dei redditi.
Ancora oggi mi domando che reazione potrei avere se mi capitasse di incontrare Visco per le strade di Roma. Sono un tipo pacifico e cordiale ma....a tutto c'è un limite.
Michele
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