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Colmi
manca un thread che raccolga i colmi dei colmi.....
inizio io con questo: http://www.youtube.com/watch?v=u0p6Ho5enFE Ps - l'affermazione fatta intorno al minuto 3.15 ..... da rabbrividire! |
io più che la cinghia tirerei...le pietre!
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la risposta "purtroppo"sta nel servizio stesso e negli "sfigati" che vanno apposta per vedere trxxe drxxxxe e cuxxxxxi al viagra... dedicassero il loro tempo a qualcosa di più intelligente... del resto questa la nostra solita, povera italietta... di che cosa ci lamentiamo? |
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Per "par condicio" ma sopratutto dedicato a chi crede che con un governo a "sinistra" ? le cose cambierebbero: Giovanna Melandri, la rinnegata della festa da Briatore, che approva lo scudo fiscale. Reagisce a scoppio ritardato, Giovanna Melandri. Dove e con chi andasse in vacanza, era già stato detto a chiare lettere nel corso di un'intervista rilasciata da Flavio Briatore a Maria Corbi, apparsa su La Stampa nel settembre dell'anno scorso: «Ma io tendenzialmente sono di sinistra. Sto sempre dalla parte dei più deboli - argomentava il manager della Renault -, in una discussione tra un meccanico e un ingegnere io sto con il meccanico». E per dare una misura di quanto fosse politicamente "aperto", Briatore puntualizzava, a suo modo, il concetto: «Diciamo così, non sono né di destra né di sinistra, io ammiravo la Dc di Andreotti e Cossiga. E adesso ammiro Giovanna Melandri, donna in gamba, una mia cara amica, che ospito sempre volentieri nella mia casa in Kenya». Non solo. Dagospia, da par suo, aveva immediatamente raccolto la voce e rilanciato: la Melandri era stata sì ospite di Briatore, in compagnia, oltretutto, delle amiche giornaliste Stella Pende e Myrta Merlino. L'indiscrezione viene pubblicata e tutto tace. Fino a che L'Espresso, tre settimane fa, scrive: "Per anni il buen ritiro del cantautore milanese Roberto Vecchioni è stata la sua bellissima casa in Kenya. Luogo che ha ispirato uno dei suoi migliori album: "Rotary Club of Malindi". Ora, però, il professore e romanziere Vecchioni e sua moglie Daria Colombo, autorevole esponente dei Girotondi, hanno deciso di vendere la loro dimora africana. Tra le persone molto interessate all'affare c'è in prima fila Giovanna Melandri, ministro delle Politiche giovanili e delle Attività sportive. L'esponente diessina, del resto, il Kenya già lo conosce bene per essere stata ospite nella lussuosa villa dell'imprenditore e manager del team Renault di Formula 1, Flavio Briatore. T. M.". A questo punto, il ministro per le Politiche Giovanili e per lo Sport si sveglia dalla sua letargia e si prende la briga di scrivere una lettera di risposta: "Esprimo il mio più profondo rammarico nel leggere la notizia "Melandri a Malindi" (L'espresso n. 2). Non ho mai soggiornato nella villa di Flavio Briatore a Malindi. Da molti anni, con la mia famiglia, passo il periodo natalizio a Watamu (e non a Malindi) dove abbiamo recentemente acquistato una casa (non certo una lussuosa dimora) da Daria Colombo, moglie di Roberto Vecchioni, entrambi amici di lunga data con i quali condividiamo passione e impegno per l'Africa. Da tempo siamo impegnati a far crescere un piccolo presidio ospedaliero e un'attività di sostegno ai bambini senza casa. Per questo, la rappresentazione che emerge dal vostro medaglione è lontanissima dall'esperienza che anno dopo anno io, il mio compagno e mia figlia facciamo di questo bellissimo dolente paese dell'Africa. In Kenya, per la sua straordinaria bellezza, ogni anno giungono molti italiani e ho visto crescere ultimamente la schiera di turisti consapevoli che non si limitano a frequentare bellissime spiagge, ma che si impegnano in tante iniziative di cooperazione e sostegno ai progetti di sviluppo. Vorrei dare conto di due straordinarie esperienze che meriterebbero di essere sostenute. Il progetto World Friends del dott. Gianfranco Morino (volontario da vent'anni in Africa e anche lui turista a Watamu), teso alla realizzazione di un ospedale pubblico a favore della gente delle baraccopoli di Nairobi e l'Associazione Nativo che finanzia cure mediche di bambini sieropositivi a Watamu. (c/c postale intestato Amici del mondo World Friends onlus n. 47882527 - c/c postale intestato Associazione Nativo Onlus 53880662). Questa è la mia Africa". Secca la replica del settimanale: "Sarebbe opportuno che il ministro riservasse il suo "profondo rammarico" per altre occasioni. Abbiamo scritto che era molto interessata all'acquisto della casa di Roberto Vecchioni e Daria Colombo in Kenya, e lei precisa di averla recentemente acquistata (ci risulta l'abbia fatto a dicembre inoltrato). Abbiamo parlato di casa bellissima, non lussuosa. Watanu è a una ventina di chilometri da Malindi, località assai più nota in Italia: peraltro solo il titolo accenna a Malindi (come quello dell'album di Vecchioni Rotary Club of Malindi), nell'articolo si parla solo di Kenya. Quanto a Briatore, L'espresso ha scritto che la Melandri ne è stata "ospite" (per un party, una cena?), come l'imprenditore ha raccontato in un'intervista, non che ha soggiornato nella sua villa, questa sì lussuosa. Comunque, sentiti auguri per le iniziative umanitarie (P. F.)." L'incidente sarebbe finito qui e ciascuno sarebbe rimasto con le sue ragioni e le (mezze) verità, se Carlo Rossella non avesse voluto dare la stoccata finale, sulle pagine di Chi: Dear Carlo, vivo a Watamu, in Kenya, un posto divino, che mi ha fatto rinascere. Ho letto su Dagospia che la ministra Giovanna Melandri ha una casa in questo paradiso. Ne sono felice. Ma mi tolga una curiosità. È vero o no, come ha scritto L’Espresso, che la Melandri è stata a cena da quello strano personaggio di Briatore? La signora nega. Scusi la mia intromissione, ma io vivo di gossip e spiaggia, oceano e sogni. Karen, Malindi Bella Karen, io non sono mai stato nella villa di Briatore a Malindi. Ma tutti mi dicono che sia splendida. Una mia carissima amica che frequenta con regolarità quella vivace dimora mi ha detto di avervi incontrato la bellissima signora Giovanna Melandri. Per una, due e forse tre volte. Ma che male c’è a bere un drink ai tropici con Flavio? Non capisco perché la Melandri se la sia presa così tanto nella sua risposta a L’Espresso. Il drink è servito, ministro. E la domanda ("che male c’è a bere un drink ai tropici con Flavio?") meriterebbe una risposta. Al netto di sottigliezze, "paraculaggini" e pistolotti umanitari vari. (Libero News) Fonti: magazine.libero.it, corriere.it |
Solo per super-ricchi: ecco la Bugatti spruzzata d'oro
maaa daaaai, superiamo il limite del ridicolo !
corriere della sera online La celebre azienda Mansory presenta un modello da mille e una notte. Il prezzo? Solo su richiesta MILANO - La supercar toccata da Re Mida: la celebre azienda Mansory lascia nuovamente di stucco i patiti del tuning di lusso con la Bugatti Veyron Linea Vincerò d'Oro. Se già la versione base del bolide Bugatti 16.4, il più potente e veloce al mondo con i suoi 407 chilometri all'ora, costa 1,31 milioni di euro, la personalizzazione realizzata dall'elaboratore svizzero raggiunge il culmine con un modello da mille e una notte. Il prezzo? Solo su richiesta. Fibra di carbonio e alluminio dorato sono le caratteristiche della Bugatti Veyron Linea Vincerò d'Oro preparata da Mansory. La colorazione dorata è stata infatti usata un po' dappertutto: sui cerchi in lega, le maniglie, la griglia frontale, gli specchietti. Inoltre: una spruzzata d'oro anche per i profili sul tetto e intorno al tappo del serbatoio. Scintillanti pure gli inserti del 16 cilindri: i sedili (con un'illuminazione LED), le portiere e parti del volante. Sono decorate dal metallo prezioso anche poco spettacolari dettagli come gli ugelli lavafari. Le luci diurne sono a LED e la lettera V (per Vincerò) è stilizzata all'interno della calandra. Rispetto alla Bugatti Super Sport da 1100 CV è stato inoltre modificato l'intero frontale (più marcato), i parafanghi, il diffusore (in carbonio), il cofano anteriore (più corto). Tutte le componenti sono realizzate in fibra di carbonio tramite una speciale tecnica per offrire un effetto ancora più abbagliante. Mansory non rivela nessun prezzo. La vettura dovrebbe restare un modello unico. Il cliente che ha richiesto la personalizzazione arriverebbe dagli Emirati Arabi. Top secret, ovviamente, l'identità. |
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stavano intervistando un riccone con un super mega yacht (si diceva che il pieno di carburante si aggirava intorno ai 30/35 mila euro per intenderci) e chiedevano in che modo la crisi economica del paese aveva colpito loro.....
questo ha risposto che i poveri che stavano male condizionavano i ricchi psicologicamente e che quindi ne soffrivano di rimando per lo stato d'animo riflesso si è continuato con altri esempi delle serate con brindisi a suon di calici riempiti di crystal a 1,200 euro a bottiglia..... il senso era questo - |
Oh... poverino... e quante bottiglie di crystal ci volevano per annebbiare quello stato d'animo di riflesso?! :twisted:
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che vergogna!!!!:evil:
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Il colmo piu' grosso è che se un extracomunitario va in banca a chiedere 20000 euro gleli danno in 15 giorni, se vai te (italiano) ti chiedono 1000 garanzie firme e fidejussioni e FORSE dopo chissà quanto te lo danno...
E un altro che mi fa rodere ancora di piu' è che con la storia della crisi ormai chiunque se ne approffitta, sapete quanti non pagano dicendo che c'è crisi e invece lo fanno solo come giochetto a rotazione coi fornitori? ah si bella roba... |
Critiche online. Cacciati dall'Hotel
Inghilterra, coppia aveva dato un brutto voto all'albergo
MILANO – Attenzione a non lamentarsi troppo in fretta, magari usando internet e uno dei siti più frequentati per i viaggi online, se la camera che vi hanno dato non è di vostro gusto. Meglio aspettate di essere tornati a casa, per non incorrere nello spiacevole incidente avvenuto in Gran Bretagna a una giovane coppia inglese: cacciata via dall’hotel in cui soggiornava per aver messo in Rete su TripAdvisor un commento poco lusinghiero sulla vacanza in corso. Questo è bastato al proprietario per chiamare le forze dell’ordine e obbligare i due a fare le valigie. LA STORIA – Adrian Healey, manager della Tesco e ammalato di cancro, insieme con la sua fidanzata Sherrie Andrews, entrambe di 33 anni e residenti a Croyden, nel Surrey, decidono di passare qualche giorno a Blackpool, località sulla costa ovest dell’Inghilterra, affacciata sul mare d’Irlanda. Scelgono il Golden Beach Hote, sul lungomare, e prenotano 3 notti a inizio settembre. Racconteranno alla stampa locale di aver scelto questa vacanza per rilassarsi, la prima negli ultimi 18 mesi, dopo che ad Adrian è stato diagnosticato un cancro ai testicoli e al termine di un ciclo di chemioterapia. Ma arrivati all’hotel iniziano le brutte sorprese. La prima sera non riescono a rientrare in camera per via di lavori in corso nei corridoi, che alcuni operai stavano rifoderando di moquette. Invece che lamentarsi con la direzione, racconta la coppia, i due chiedono solo di avere un asciugamano in più. La seconda delle 3 sere prenotate arriva invece la brutta avventura: il direttore dell’hotel fa irruzione nella loro stanza e intima ai due di lasciare l’albergo. L’ACCUSA – Il motivo della cacciata dei clienti sarebbe un commento per nulla lusinghiero sulla struttura alberghiera, postato la notte prima da uno dei due su TripAdvisor, uno dei siti internet di recensioni di viaggi più seguiti al mondo. Per obbligarli a lasciare la stanza, il direttore chiama anche le forze dell’ordine e a nulla valgono le proteste della coppia, che chiede almeno un risarcimento per la notte mancata e per il danno subito. Ma la storia del commento resta un mistero, perché i fidanzati dichiarano di non averlo inserito e oggi online non se ne trova traccia, anche se oggi risultano 166 utenti che hanno lasciato un messaggio sul Golden Beach, mentre solo ieri Usa Today parlava di 167 commenti, giusto uno in più oggi sparito. Certo i due turisti qualche ragione dovranno averla avuta, perché l’hotel non è tra i più graditi della zona, se il 59 per cento di chi vi ha pernottato dà una votazione insufficiente ai suoi servizi. |
Rocco Siffredi dice che è stufo di farsi delle bellissime ragazze giovani e pronte a tutto
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Maschi di città? Ce ne sono 25 tipi
poi ci si domanda perchè si legge sempre meno.....
-------------dal corriere della sera on line ---------------- Un libro elenca le categorie di uomini e relative strategie di seduzione per acchiapparli: per una sera o per la vita MILANO - Non esiste un solo tipo di uomo, partiamo da questo concetto. Ce ne sono ben 25 categorie, almeno secondo le autrici del libro "Obiettivo maschio", Arianna Chieli e nadiolinda (Nadia Busato). Che peraltro si sono limitate all'esemplare "metropolitano", escludendo - si presume - quello campagnolo, di montagna e di mare. Il libro, uscito recentemente (Dalai editore, 16 euro), si propone come manuale di facile consultazione per le "cacciatrici" e - assicurano le autrici - siamo tutte figlie di Diana, anche con matrimoni e figli sulle spalle. SBALLONA O ALIENA? - Dunque, armi in resta e occhio a quale tipo si è puntato. Ovviamente la strategia di seduzione va attentamente adeguata alla categoria di maschio che si intende portare a casa nel cestino di caccia. Ricordando che per innamorarsi bastano 8,2 secondi: una manciata di tempo fatale in cui bisogna che nulla sia lasciato al caso. Siete attratte dal genere "etero-perplesso" o dalla "nuvoletta di testosterone che cammina"? Nel primo caso parliamo di un maschio che le autrici descrivono così: «l'amica che hai sempre sognato con una dotazione extra in mezzo alle cosce. Il secondo, manco a dirlo, è «un uomo vero, un maschio verace, genuinamente eterosessuale, incredibilmente attraente». Il genere di donna per cui i due potrebbero impazzire? Rispettivamente la "modellina sballona" (icona Kate Moss) e "la consapevole" (stile Uma Thurman). E giù consigli su come vestirsi, che musica scegliere, che profumo mettere, che vestiti indossare, film da vedere, libro da leggere e persino cosa bere (per la modellina birra, per la consapevole Brunello di Montalcino). In mezzo tutte le altre categorie-coppie: feticista-Imelda de noantri, mammone negazionista-Divino Trans, uomo ronda-gattamorta, single macrobiotico-eco chic, mister quanto so' 'bbono-aliena. OCCHIO ALLO STILE - Una volta che la cacciatrice si è riconosciuta in una categoria il gioco è fatto: basta seguire i saggi consigli delle due autrici, che si definiscono antropologa dello stile e esperta di dinamiche relazionali, per mettere a segno il colpo. Che sia di una sera, di una settimana o di tutta la vita con tanto di vestito bianco e mamma in lacrime. Un'ampia sezione è dedicata allo stile: vestiti, accessori e scarpe (spesso con tacchi vertiginosi) sono elementi fondamentali della seduzione tra un happy hour e un'ora di palestra. E se una volesse rilassarsi ed essere semplicemente se stessa? Non si sfugge: scoprirà comunque almeno un tratto in comune con i tipi ritratti magistralmente e con affettuosa empatia dalle autrici del libro. |
"semplicemente zoccola" non basta più?
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le mappe del pregiudizio
sempre dal corriere on line -
in colore più acceso il paese che analizza gli altri e nelle scritte riportate sopra alla cartina un'indicazione di cosa pensa quel paese degli altri la prima, ad esempio, come ci vedono i bulgari: http://img840.imageshack.us/img840/4...2458resize.jpg le altre di conseguenza: http://img4.imageshack.us/img4/6700/...2458resize.jpg http://img823.imageshack.us/img823/1...2458resize.jpg http://img525.imageshack.us/img525/8...2458resize.jpg http://img97.imageshack.us/img97/647...2458resize.jpg http://img840.imageshack.us/img840/5...2458resize.jpg |
non è un colmo, ma un COLPO
dal corriere on line - Scorie nucleari, ecco le aree - Pronta una lista con 52 siti
(Ansa)ROMA - La Sogin, la società controllata dal Tesoro per la gestione degli impianti nucleari, ha individuato 52 aree con le caratteristiche giuste per ospitare il sito per le scorie radioattive. Ogni area, che ha le dimensioni di circa 300 ettari, deve essere in grado di accogliere, oltre ai depositi per le scorie di varia gradazione, anche il parco tecnologico che a regime avrà oltre mille ricercatori. Le zone adatte sono sparse su tutto il territorio italiano con particolare riferimento al Viterbese, alla Maremma, all'area di confine tra la Puglia e la Basilicata, le colline emiliane, alcune zone del Piacentino e del Monferrato. Ma la scelta del deposito nazionale per le scorie non sarà imposta, e avverrà d'accordo con le Regioni, con una sorta di asta: la comunità che accetterà i depositi radioattivi sarà infatti compensata con forti incentivi economici. Il lavoro svolto dalla Sogin e terminato ieri, al quale i ricercatori hanno lavorato un anno, è tuttavia finito in cassaforte in attesa della creazione dell'Agenzia per la sicurezza del nucleare che doveva già essere pronta prima dell'estate. Così ha voluto il governo, ricordando alla Sogin (ancora commissariata e in attesa di un «normale» consiglio di amministrazione) di rispettare l'articolo 27 del decreto 31 del febbraio scorso che vincola ogni decisione della società alla vigilanza della nascente authority. Anche questo è un altro tassello che porta il programma nucleare a sforare dai tempi programmati. La prima pietra per il nucleare era stata annunciata per il 2013, ora si parla già del 2014. Almeno un anno di ritardo. «Il rischio drammatico che si corre è quello del gioco dell'oca, dove si torna sempre indietro di una casella». La denuncia ufficiale dei tempi più lunghi per avviare la produzione di energia atomica è arrivata dal direttore per lo sviluppo sostenibile del ministero dell'Ambiente Corrado Clini. Intervenendo a un seminario organizzato dall'ambasciata francese e dallo stesso ministero, Clini ha anche affermato che occorre «riconsiderare tutta l'architettura normativa, senza fermare l'avvio delle procedure». Insomma un pasticcio complicato dall'assenza ormai da 5 mesi del ministro competente. Così alla Sogin non si riesce a nominare il vertice (5 membri) e la società resta commissariata nelle persone di Francesco Mazzuca e del suo vice Giuseppe Nucci. Clini ieri ha avvertito di muoversi con i piedi di piombo. Il rischio è di rovinare tutto scatenando la rivolta delle popolazioni. «Dobbiamo evitare quello che è accaduto con il deposito unico di Scanzano Jonico - ha affermato - non si può decidere che si va lì se prima non si sono verificate le condizioni di fattibilità». |
Valentina, c'è poco lavoro in questo periodo?
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no, il doppio! :motz
ma mi concentro meglio la mattina presto o più tardi :roll: l'importante sono le scadenze :lol: |
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A Caorso ci sono le rane pelose.
Idiozie a parte, credo che faranno come con la metro di Parma: assegneranno gli appalti, poi decideranno che non si possono più costruire e copriranno di indennizzi e risarcimenti le ditte per il lavoro mancato. *sigh* |
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un mio amico fumettista
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dal corriere
Bancario scappa con quattro milioni, la lettera: ho fatto beneficienza Stefano Berton, 57 anni, è capogruppo del Pd in Comune a Este. Scomparso dal 27 settembre, ha annunciato che si consegnerà l'11 ottobre PADOVA - Ha sottratto quattro milioni di euro ai clienti della banca ed è scappato ma in una lettera dice di averli dati in beneficenza. Il protagonista della vicenda è un bancario 57enne di Este (Padova), Stefano Berton, che per almeno 12 anni ha incassato il denaro dei clienti, convinti che i loro soldi sarebbero stati utilizzati per operazioni finanziarie. Quando l’attività illecita stava per essere scoperta, Berton ha rassegnato le dimissioni sia dalla banca che da consigliere comunale del Pd e si è reso irreperibile, annunciando però che l’11 ottobre si consegnerà all’autorità giudiziaria. Nella lettera di dimissioni il bancario giustificherebbe il suo gesto spiegando che avrebbe incassato il denaro avvalendosi del rapporto di fiducia con alcuni clienti, ai quali consegnava false attestazioni su carta intestata dell’istituto di credito, dando poi i soldi in beneficenza |
ma si può morire così? tre mesi e tanti medici e nessuno si è reso conto?
dal correre della sera on line Un banale intervento chirurgico. Per asportare una cisti al coccige. Ma la 22enne Antonella Mansueto, studentessa in Farmacia, di Noci nel Barese, muore 3 mesi dopo l'operazione. In un estremo tentativo di salvarla, i medici le avevano amputato gambe e dita delle mani. La causa del decesso è uno choc settico che alcuni non hanno saputo diagnosticare, altri hanno scambiato per virus influenzale. All'esposto presentato in Procura a Bari da Vito Mormando, l'avvocato della famiglia, è allegata una perizia fatta da un esperto internista e da un medico legale: lì è spiegato come la ragazza avrebbe potuto essere salvata se l'infezione fosse stata diagnosticata in tempo e curata con medicine specifiche. La pm inquirente Angela Maria Morea ha aperto un'inchiesta e i carabinieri hanno già acquisito le cartelle cliniche e stanno identificando i medici coinvolti. Antonella si era ricoverata il 4 dicembre scorso all'ospedale civile di Putignano (Bari): operata dal chirurgo Aldo Calò, viene dimessa il giorno successivo. Torna in ospedale per il consueto ciclo di medicazioni, fatte sempre dallo stesso medico. Con un'unica eccezione, quando un altro dottore osserva: «Questa ferita non mi piace, lo dica domani al dottor Calò». Cosa che accade. Ma il chirurgo - si legge nell'esposto - spiega che il suo operato non va messo in discussione, il decorso post operatorio procede bene. «Mi fidavo ciecamente di lui - spiega tra le lacrime Anna Quarato, mamma di Antonella - ma ricordo che in un'occasione, quando un'infermiera ha tolto la fascia, si sentiva un cattivo odore e c'era un liquido che fuoriusciva. Mi è stato detto che era tutto normale». Il 6 febbraio le condizioni di Antonella peggiorano, la febbre arriva a 42. I genitori chiamano il medico di guardia che dopo una rapida visita assicura: si tratta di un virus influenzale, la prescrizione sono gocce di Novalgina. All'alba del giorno dopo la situazione precipita e la 22enne viene trasportata all'ospedale di Noci. Lì, dopo un'attesa di sei ore, ai genitori viene finalmente comunicato che Antonella ha una setticemia diffusa. «Ero fuori e sentivo i medici agitarsi - ricorda la madre -, uno di loro ha urlato: "È una setticemia, non lo vedete?"». La paziente a quel punto viene portata nel più attrezzato ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti, sempre nel Barese, e ricoverata in Rianimazione. Il 22 marzo un'équipe di medici bolognesi scende a Bari per amputare le gambe e le dita della mani, fatta eccezione per i pollici. Un ultimo tentativo, che si rivela inutile. Antonella muore il 26 marzo per una «cancrena conseguente a una trombosi arteriosa per choc settico». Sono passate settimane prima che la famiglia denunciasse l'accaduto. «Ho riflettuto molto - spiega mamma Anna - perché nessuno mi darà indietro la mia Antonella, ma voglio che una cosa così brutta, che ti trasforma la vita in un inferno dal quale non esci più, non accada a altri. Era un intervento semplice, di quelli che in tutti gli ospedali vengono fatti ogni giorno. Mi fidavo di quei medici, e ora invece la mia bambina non c'è più». |
corriere della sera -
«Non buttarti giù, sei un grande» I complimenti telefonici a pagamento "Flatter Me" è il nuovo servizio nordamericano che per 5 dollari offre un aiuto psicologico a chi ne ha bisogno MILANO - "Flatter me", ovvero lusingami, adulami, fammi sentire importante. Con una telefonata se possibile, per tirarmi un po’ su per quell’appuntamento con il capo andato male, o per quella storia finita, o per incoraggiarmi a perseverare nello studio. Per ricevere complimenti telefonici ora basta pagare, e neppure molto: 5 dollari americani e un gioviale servizio canadese (Flatter Me) pensa a recapitare alla persona indicata il messaggio positivo. Che sia un complimento, una parola di incoraggiamento, una battuta spiritosa per farlo ridere, o semplicemente gli auguri di buon compleanno, è chi commissiona il servizio a decidere in che modo il destinatario andrà adulato. Ma chi non ha amici o colleghi che pensino a lui, può anche iscriversi al servizio da solo, e pagare per programmare lusinghe nei confronti di se stesso. In fondo, per sentirsi speciali basta davvero poco. 5 DOLLARI - La telefonata costa 5 dollari e dura dai 30 secondi al minuto. Una voce calda e incoraggiante recapita il messaggio scelto, scritto di pugno dall’elargitore di bontà, o concordato tra quelli predefiniti che Flatter Me mette a disposizione. Il complimento aiuterà a sentirsi meglio, o magari a far fare una risata al destinatario per lo scherzo ricevuto. Per chi vuole di più - per aiutare un amico in un periodo di brutti pensieri che pare non finire, o per incoraggiare chi si prepara a una prova importante - esiste anche il pacchetto premium: con 10 dollari si può fare l’abbonamento per una telefonata alla settimana per un mese. Il servizio è disponibile, per ora, solo in Stati Uniti e Canada. Ci si iscrive online e si paga direttamente via PayPal o carta di credito. I PRECEDENTI - Per venire incontro a bisogni specifici, sono già nati servizi simili a quello canadese. Per esempio i "baci rosa" di Pink Kisses, regali o messaggini per tirare su donne lasciate dal fidanzato. Anche qui il pacchetto costa pochi dollari e comprende di tutto di più: la consulenza di una life coach che elargisce consigli per riappropriarsi della propria vita, regali virtuali a sorpresa come cioccolatini e mazzi di fiori, sms incoraggianti. Ma Pink Kisses si spinge oltre e prevede pacchetti più dispendiosi (anche da 200 dollari in su) come "Diva for a day", un servizio fotografico con book per buttarsi alle spalle la tristezza e sentirsi appunto una star. Almeno per un giorno. |
In america fanno questo..da noi ci sono i ristornati dove ti insultano a pagamento invece :lol:
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...invero qui c'è anche la versione masochista: dici che hai un cane figo, metti un paio di foto e poi aspetti che fiocchino le critiche gratuite. :twisted: :twisted: :twisted: |
non usare "invero" che mi sembri un altro .....
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tutto questo iniziato per il fastidio dei cani ????? parliamo di buoni vicini allora!
dal corriere della sera on line
L'avvocato della donna morta:«Anni di denunce inutili» Dopo la morte di Anna Maria Lotti avvenuta per mano del vicino di casa, l'avvocato delle due donne, Lisa Parrini, in lacrime ricorda le denunce che erano state fatte, spesso archiviate dalla procura SIGNA (FIRENZE) - Non era il primo agguato, non era la prima volta che Anna Maria Lotti e la figlia Eva, la prima, morta mercoledì sera dopo una serie di coltellate, la seconda in condizioni gravissime, subivano gli attacchi e le minacce di Giovacchino Sereni, il pensionato di 75 anni, condannato per stalking proprio in mattinata e che nel pomeriggio ha aggredito le due donne, uccidendo la madre, Anna Maria Lotti di 64 anni, e ferendo in maniera molto grave la figlia di 40 anni. L'avvocato delle due donne, Lisa Parrini, visibilmente scossa e in lacrime ricorda le denunce che erano state fatte, per cui la procura spesso aveva richiesto l'archiviazione. Ricorda le minacce e le persecuzioni. Dal 2007 le due donne si erano trasferite vicino alla casa dell'uomo e il dramma era cominciato. Prima con i cani: le due donne nel giardino, tenevano un meticcio maremmano e un dobermann, lui non li sopportava e tentò di avvelenarli. Poi, Sereni cercò di accoltellare il figlio della signora Lotti, aveva un fucile con il quale usciva di casa, tentava di infilzare i cani con una lancia che aveva costruito da solo. E tutti questi racconti erano finiti in denunce regolarmente presentate in procura, denunce per le quali il pm aveva chiesto l'archiviazione. Quando lanciò con una fionda un sasso contro Eva, colpendola alla mandibola, finalmente fu adottata la misura del divieto di avvicinarsi alle due donne: misura sempre violata dall'uomo. L'ultima segnalazione, spiega l'avvocato, è stata fatta 15 giorni fa. Adesso restano solo le lacrime dell'avvocato e quelle del fratello delle due donne: «Perchè, perché non ci hanno ascoltato prima, perchè quando le donne denunciano di essere in pericolo, vengono considerate moleste?». Anche il fratello Adamo è molto duro: «Tutti quelli che hanno sottovalutato il nostro problema e non hanno preso in considerazione le nostre denunce, sono tutti responsabili». L’avvocato Parrini ha parlato di 12 denunce. I dissapori fra i due nuclei familiari sorgono quasi subito generando «uno stato di ansia e di paura nelle due donne - dice ancora il legale - Inoltre poichè Eva Bigalli è psicologa, non le era sfuggito il potenziale di pericolo del loro stalker». Proprio a causa del vicino, le due donne erano seguite dal servizio psichiatrico pubblico. Contrasti erano sorti fra Sereni e la moglie anche con altri vicini: tra questi uno, accusato di far rumore spingendo un interruttore della luce, coibentò la parete per eliminare qualsiasi possibilità di discutere col vicino. Tra le numerose minacce fatte alle vicine, ce n’è una del 15 settembre scorso che sembra anticipatrice l’accoltellamento. Lo si legge in una querela che Anna Maria ha presentato contro il vicino. Quel giorno «Sereni e sua moglie Valeria, che si trovavano nel loro giardino - scrive la vittima - hanno cominciato a insultarmi e minacciarmi», usando parolacce e dicendo «la figlia non c’è, vi si ammazza tutte, vi si squarta tutte e due». Anche la moglie di Sereni, secondo la donna, avrebbe detto: «Lascia fare, tanto manca poco, manca poco e vedranno». Minacce che poi si sono attuate ieri. Anna Maria Lotti riparò in casa e dalla finestra vide che Sereni agitava un bastone giallo davanti al cancello dell’abitazione. «Mentre chiamavo i carabinieri di Signa - prosegue la denuncia - notavo che Sereni colpiva con il bastone uno dei miei cani uscita in giardino e che abbaiava a lui». La donna uscì a soccorrere il cane e Sereni «tentava attraverso il cancello di colpirla con il bastone». Poi arrivarono i carabinieri e Sereni smise di infastidire. Sempre in un’altra querela del 2010, Anna Maria Lotti racconta che il 31 maggio scorso venne aggredita verbalmente dal vicino che si lamentava dei cani. «Molto spaventata riusciì a scappare - scrive nella denuncia - e chiudere il cancello del giardino a chiave». Ma nel frattempo «la moglie del Sereni dal vialetto di casa istigava il marito e mi diceva: "Brutta str... schifosa, la faremo finita, ci state facendo impazzire con questa storia, troveremo il modo di farla finita"». Mentre raccontava questi fatti Anna Maria Lotti svenne per l’emozione nella caserma dei carabinieri di Signa. Due i cani nell’abitazione delle donne, che sembrano esser stati presi a pretesto dai Sereni per litigare. Con una confessione-lampo, durata circa mezz’ora, Gioacchino Sereni, 75 anni, ha confessato ieri sera al pm Tommaso Coletta di aver accoltellato le due vicine, uccidendo la madre e ferendo gravemente la figlia, per dissapori che duravano da tempo. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Sereni - cui i carabinieri avevano tolto l’autorizzazione a detenere il fucile da caccia - era stato convinto dal cognato ad accompagnarlo in una battuta, nel pomeriggio, dopo che la mattina era stato condannato in tribunale per stalking. Un modo per distrarlo, secondo il parente. Ma quando Sereni, al ritorno, ha incrociato in strada le due donne, è scoppiato un litigio, sembra proprio sull’esito di un processo che madre e figlia, esasperate e impaurite dalle sue persecuzioni, fecero aprire contro di lui. Nella discussione Sereni all’improvviso ha estratto il coltello da caccia, che aveva con sè e che a suo dire si era portato per aiutare il cognato a pulire l’eventuale selvaggina catturata, e ha colpito le due donne con impeto. Poi è andato nella sua casa, a poca distanza, dove poco dopo lo hanno arrestato i carabinieri di Signa e dov’è stata trovata l’arma. Al pm Coletta, Sereni ha confermato i fatti, e i dissidi con le due vicine, rendendosi conto di aver fatto uno sbaglio, «una bischerata grossa», avrebbe detto. Ora è nel carcere di Sollicciano. Intanto, Eva Bigalli ha superato un difficile intervento chirurgico a cui è stata sottoposta nella notte all’ospedale di San Giovanni di Dio, dove è ricoverata. Le sue condizioni, pur stabilizzate dall’azione dei medici, rimangono tuttavia gravissime. È quanto si apprende da fonti sanitarie. Le coltellate hanno raggiunto la donna all’addome e al torace; sono stati colpiti organi e in particolare la lama avrebbe lacerato tessuti all’altezza del cuore. Sempre nella notte il magistrato di turno Tommaso Coletta ha interrogato nella caserma dei carabinieri di Signa, Giovacchino Sereni che dopo l’interrogatorio, è stato condotto in carcere. |
poche parole: pena di morte SUBITO!
si libera la società da elementi dannosi, non si aggiungono inutili processi alle già intasate procure, si libera un posto in carcere e non si sperperano i soldi dei contribuenti. ... e affanc##o tutti quelli che sono contro la pena di morte, che li sorveglino e se li accudiscano loro a loro spese questi bastardi... |
Cani a parte, è vero che le forze dell'ordine, anche quando sollecitate, non fanno niente per impedire questi eventi!
Mi ricordo l'ex di una mia carissima amica (molto meno pericoloso eh!) che continuava a farsi trovare davanti a casa sua (dopo che lei l'aveva lasciato, lui era oppressivo e stava sfociando in violenza), i carabinieri furono allertati e "andarono a parlare". Il loro andare a parlare non risolse nulla, una volta seguì - me e la mia amica! - al bowling e poi fino a casa mia! Per fortuna sua non si fece vedere (specie a casa dei miei, non so mio padre quanto avrebbe gradito.... ). Per fortuna non era un tipo intrinsecamente pericoloso, era un debole di carattere, e bastò "poco" (ovvero la sottoscritta) per riuscire a convincerlo a smettere di rompere le balle. Però... aiuto dalle forze dell'ordine niente. (non parliamo della mamma di questa mia amica "oh poverino"... oh poverino una sega, ha dato un ceffone a tua figlia, succedesse a me il "poverino" si ritrova preso a calci nel sedere...) |
Porca miseria che schifo, sono nauseata, il mondo è pieno di pazzi e le istituzioni spesso non aiutano le vittime. Credo per mancanza di leggi appropriate.
Io credo che me ne sarei andata vista la situazione, la mia casa non vale la vicinanza con un mostro. Sono veramente angosciata. |
Quote:
Mio marito per mesi un venerdi si e un venerdì no ha arrestato lo stesso marocchino, per contrabbando e resistenza a pubblico ufficiale, in C.so Buenos Aires a Milano. Alla fine non lo ha arrestato più perchè il soggetto in questione ha cambiato zona, e cheppalle, non poteva lavorare in santa pace:? |
corriere della sera on line - VERONICA LARIO
Assegno da 3,5 milioni al mese
MILANO - Veronica Lario resta ferma sulle sue posizioni. E cioè: continua a essere valida, per quanto la riguarda, la richiesta di un assegno di mantenimento di circa tre milioni e mezzo al mese. È questo il contenuto di una memoria integrativa depositata qualche giorno fa presso il Tribunale di Milano. In questo documento la quasi ex moglie del presidente del Consiglio ribadisce le richieste avanzate nell'ambito della causa di separazione con addebito nei confronti di Silvio Berlusconi. I contenuti della memoria integrativa sono trapelati ieri da Palazzo di giustizia, e hanno colto la stessa Lario di sorpresa. È stata la sua legale, Maria Cristina Morelli, a depositare il documento qualche giorno fa, in vista dell'udienza per la prosecuzione della causa nel merito fissata attorno alla metà di dicembre. Va detto che il deposito delle memorie integrativa è una sorta di atto «dovuto» ed è previsto dalla procedura civile in seguito al fallimento del tentativo di conciliazione tra il premier e la moglie. In questo caso, dopo che nel ricorso con addebito Veronica Lario aveva chiesto tre milioni e mezzo al mese (cifra giudicata «esorbitante» dalla controparte) e la villa di Macherio, lo scorso maggio davanti al giudice della nona sezione civile Gloria Servetti la coppia aveva raggiunto un accordo di massima: un assegno di 300 mila euro al mese per lei e l'usufrutto di villa Belvedere. A ciò si aggiungeva la messa a punto di una serie di dettagli economici per le spese della villa immersa nel verde della Brianza, che Veronica Lario ha contribuito ad arredare pezzo per pezzo, curandone con passione il restauro e l'organizzazione del giardino. Una residenza difficile da gestire e infatti proprio sulle spese di mantenimento sarebbero nati i problemi che hanno allontanato l'ipotesi di un accordo consensuale. Si sta parlando di una villa da 78 milioni di euro: 120 mila metri quadrati ai quali è stata aggiunta un'area di 286 mila metri quadrati. Per villa Belvedere il premier ha sborsato, negli ultimi dieci anni, circa 20,4 milioni. Una cifra enorme, colpa delle ristrutturazioni interne ed esterne. Solo di mobili sono stati spesi 683.658 mila euro in dieci anni. Per la sicurezza, poi, 487 mila euro l'anno. Proprio le spese di gestione sarebbero state quantificate dal premier in un milione e 800 mila euro al mese, offerta giudicata da Veronica Lario incongrua. E la mancata intesa su questo punto l'avrebbe spinta, circa un mese fa, a lasciare la villa di Macherio per trasferirsi in una dependance dell'Hotel de la Ville inserito nel Parco di Monza. Ora, con il deposito della memoria integrativa da parte di Veronica Lario, la separazione giudiziale prosegue anche se ci sono sempre i margini per trovare un nuovo accordo. |
corriere della sera on line
Soffre di mal d'orecchio per 33 anni, aveva un dente nel canale uditivo
Un ex minatore inglese: «Nessuno capiva le cause del mio dolore, finché ho deciso di fare un ultimo tentativo» MILANO - Trentatre anni con infezioni e dolori lancinanti a un orecchio, il destro, fino a una diagnosi che ha dell'incredibile: un dente da latte incastrato nel canale uditivo, che lo ha in parte danneggiato. «Sono stato afflitto dal mal d'orecchio da quando avevo 14 anni - ha detto Stephen Hirst, ex minatore inglese di 47 anni -. Il dolore non se ne andava e non riuscivo a concentrarmi. Nessuno riusciva a capire le cause del mio dolore, finché un giorno ho deciso di fare un ultimo tentativo e ho prenotato un appuntamento presso l'ospedale Royal Hallamshire a Sheffield». Dopo tanti anni i medici hanno trovato un dentino da latte incastrato nell'orecchio, ma non sono riusciti a capire come ci sia finito. Hirst, che ha due figli, ha lasciato il lavoro di minatore 15 anni fa per le sue condizioni di salute: «Faccio fatica a sentire dall'orecchio destro - ha spiegato l'uomo al Daily Mail -, il timpano si è distrutto». CADUTA DA BAMBINO - Potrebbe essere sarebbe stata una caduta da bambino a far incastrare il dente nel canale uditivo: «In effetti una volta ebbi una brutta caduta a scuola, quando scivolai tra due banchi urtando a terra proprio la parte destra del volto». Il mal d'orecchio, che ha tolto all'uomo parte dell'udito, è iniziato quando Hirst era teenager. «Non riuscivo a concentrarmi - racconta -, a condurre una vita normale. Nessuno, tuttavia, riusciva a capirne le cause. Ho perso il conto del numero di visite alle quali mi sono sottoposto. Non so perché, ma nessuno è riuscito mai a scovare la presenza di questo dente da latte nel canale uditivo. Perché il dente non sia stato visto tanti anni fa non lo saprò mai, sono solo grato al personale ospedaliero. Meglio tardi che mai» |
corriere della sera on line
Dichiarata morta, «risuscita» dopo 14 ore
MILANO - «Mi sento molto meglio. Ho dormito molto bene». Sono state queste le prime parole di Lydia Paillard, dopo un sonno lungo 14 ore. Fin qui nulla di strano, se non fosse che la 60enne, ricoverata in un ospedale di Bordeaux, in quel lasso di tempo era stata dichiarata clinicamente morta e i medici che l'hanno in cura avevano giù chiesto ai familiari il permesso di staccare la spina. LA STORIA - La Paillard era entrata in una clinica di Bordeaux per una seduta di chemioterapia quando all'improvviso è svenuta è non ha più dato segni di vita. Poco prima aveva assunto pillole e il personale le aveva inserito una flebo nel braccio con un medicinale per prevenire il vomito. Un medico ha descritto la scena del risveglio della donna. «Siamo stati al suo capezzale quando all'improvviso ha aperto gli occhi, si è seduta sul letto e ha detto: Mi sento molto meglio. Ho dormito molto bene». Uno dei due figli della donna, Serge Paillard, ha aggiunto che in ospedale il personale aveva chiesto alla famiglia il permesso di spegnere le macchine che tenevano in vita la madre. «È stata una richiesta terribile quella che hanno fatto i medici - ha spiegato -. Naturalmente siamo contenti che mia madre sia viva ma abbiamo bisogno di una spiegazione dettagliata di come questo sia potuto accadere». La signora Paillard ha dichiarato che ricorda che si è sentita poco bene dopo aver ricevuto l'iniezione per prevenire il vomito. Il dottor Yves Noel, direttore del policlinico di Bordeaux, ha riferito dal canto suo che la paziente potrebbe aver avuto un attacco epilettico che ha provocato un quadro clinico molto simile a quello di un decesso. «I nostri medici più esperti l'hanno esaminata attentamente e tutti l'avevano dichiarata clinicamente morta. Si tratta di un evento estremamente raro». |
bhè qui si è superato ogni limite, tutti voi avrete seguito la censura per REPORT
http://www.youtube.com/watch?v=zsApLvqskJ0 sentite la risposta della mitica GABANELLI al minuto 1:36 e poi ancora al minuto 2:35 non voglio aggiungere altri commenti, spero davvero che nessuno tocchi report |
scusate, ma proprio non resisto, salto da un argomento all'altro
http://www.youtube.com/watch?v=zfJ6z...eature=channel dal minuto 2:50 in poi |
Il giorno 21 settembre 2010 il Deputato Antonio Borghesi dell'Italia dei Valori ha proposto l'abolizione del vitalizio che spetta ai parlamentari dopo solo 5 anni di legislatura in quanto affermava cha tale trattamento risultava iniquo rispetto a quello previsto dai lavoratori che devono versare 40 anni di contributi per avere diritto ad una pensione. Indovinate un po' come è andata a finire!:
Presenti 525 Votanti 520 Astenuti 5 Maggioranza 261 Hanno votato sì 22 Hanno votato no 498 Ecco un estratto del discorso presentato alla Camera : Penso che nessun cittadino e nessun lavoratore al di fuori di qui possa accettare l?idea che gli si chieda, per poter percepire un vitalizio o una pensione, di versare contributi per quarant?anni, quando qui dentro sono sufficienti cinque anni per percepire un vitalizio. È una distanza tra il Paese reale e questa istituzione che deve essere ridotta ed evitata. Non sarà mai accettabile per nessuno che vi siano persone che hanno fatto il parlamentare per un giorno - ce ne sono tre - e percepiscono più di 3.000 euro al mese di vitalizio. Non si potrà mai accettare che ci siano altre persone rimaste qui per sessantotto giorni, dimessisi per incompatibilità, che percepiscono un assegno vitalizio di più di 3.000 euro al mese. C?è la vedova di un parlamentare che non ha mai messo piede materialmente in Parlamento, eppure percepisce un assegno di reversibilità. Credo che questo sia un tema al quale bisogna porre rimedio e la nostra proposta, che stava in quel progetto di legge e che sta in questo ordine del giorno, è che si provveda alla soppressione degli assegni vitalizi, sia per i deputati in carica che per quelli cessati, chiedendo invece di versare i contributi che a noi sono stati trattenuti all?ente di previdenza, se il deputato svolgeva precedentemente un lavoro, oppure al fondo che l?INPS ha creato con gestione a tassazione separata. Ciò permetterebbe ad ognuno di cumulare quei versamenti con gli altri nell?arco della sua vita e, secondo i criteri normali di ogni cittadino e di ogni lavoratore, percepirebbe poi una pensione conseguente ai versamenti realizzati. Proprio la Corte costituzionale, con la sentenza richiamata dai colleghi questori, ha permesso invece di dire che non si tratta di una pensione, che non esistono dunque diritti quesiti e che, con una semplice delibera dell?Ufficio di Presidenza, si potrebbe procedere nel senso da noi prospettato, che consentirebbe di fare risparmiare al bilancio della Camera e anche a tutti i cittadini e ai contribuenti italiani circa 150 milioni di euro l?anno. Per maggiori informazioni ecco il link al sito di Borghesi con il discorso: http://www.antonioborghesi.it/index....&Itemid=35 Non ne hanno datto notizia nè radio, nè giornali, nè Tv OVVIAMENTE. Facciamola girare noi !!! |
in miniera devono andare a lavorare, ma tutti di qualsiasi partito e colore
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dal corriere della sera on line
ve le ricordate le vicende collegate a questo signore?
Josef Fritzl, Il 75enne austriaco, che aveva tenuto segregata e stuprato per 24 anni la figlia Elisabeth, mettendola incinta sette volte è all'ergastolo dal marzo 2009 Pomodori e peperoni coltivati in cella -La prigione di Fritzl: «Sono psicologo» Dopo 18 mesi in carcere, sta ultimando la sua biografia. «Vorrei uscire e stare con mia moglie:mi ama ancora» MILANO - «Buongiorno, sono Josef Fritzl! Ma non c'è bisogno di presentarmi, sono famoso in tutto il mondo». Con queste parole il mostro di Amstetten ha accolto nei giorni scorsi due reporter della Bild nel carcere di massima sicurezza di Stein, in Austria, per la prima intervista dal giorno della condanna all'ergastolo, nel marzo 2009. Il 75enne austriaco, che aveva tenuto segregata e stuprato per 24 anni la figlia Elisabeth, praticamente murata viva nella cantina di casa, mettendola incinta sette volte e uccidendo uno dei neonati, parla della sua prigionia; dei suoi passatempi, del suo telefilm preferito, della voglia di uscire. Continua ad amare la moglie Rosemarie, nonostante la donna abbia chiesto il divorzio. Per i crimini commessi, però, non mostra alcun rimorso. GLI INTERROGATIVI - Il mondo del padre-mostro di Amstetten si concentra in una cella singola di 11,5 metri quadri. Si trova in una struttura per detenuti con problemi psichici all'interno di un carcere di massima sicurezza vicino Vienna. Non ha praticamente contatto con gli altri detenuti, sebbene gli sia concesso passeggiare nel cortile per un'ora e mezza ogni giorno. Nel carcere di Stein, in Bassa Austria, sono rinchiusi i 90 criminali più pericolosi d'Austria. Fritzl è controllato costantemente da due secondini. «La direzione del penitenziario teme per la sua vita; l'orco di Amstetten si trova infatti nel gradino più basso della gerarchia carceraria», riportano i giornalisti della Bild che hanno visitato l'orco di Amstetten. I cronisti del tabloid tedesco hanno diversi interrogativi. Vogliono innanzitutto sapere se l'uomo sia pentito per i crimini commessi. Se prova rimorso per aver stuprato la figlia Elisabeth 3000 volte per 24 lunghi anni. E per averla l'abbia messa incinta sette volte. E per aver ucciso uno dei suoi figli. «Di questo preferirei non parlare», chiosa Fritzl, che poi mormora qualcosa sull'«amore» quando cita la figlia stuprata, ma cerca di sopprimere i fatti. POMODORI E PEPERONI - Da un anno e mezzo le sue giornate nel carcere più sorvegliato del Paese scorrono sempre uguali: la sveglia è alle 5 e mezza; si lava, fa colazione poi sale sulla cyclette per un'ora di fitness mattutino. Alle dieci prepara i piatti per il pranzo; alle 11 è dietro il bancone a impiattare. Dopodiché c'è il riposo pomeridiano. Al pomeriggio gli è concesso una breve passeggiata. Nella sua cella coltiva i peperoni e i pomodori. Ha un televisore con 38 canali e la sua serie televisiva preferita è Two and a Half Men (Due uomini e mezzo, con Charlie Sheen). Il bambino nel telefilm gli ricorda uno dei suoi figli, e questo provoca in lui un po' di risate. «Ti distrugge l'anima se sei perennemente triste», spiega l'uomo, condannato lo scorso anno per omicidio, stupro prolungato plurimo, sequestro di persona prolungato plurimo, riduzione in schiavitù delle sue vittime, percosse e minacce. VERITA' MURATA - Il 75enne ammette poi di provare ancora sentimenti per la moglie e per i famigliari, ai quali ha scritto otto lettere da quando è stato incarcerato. Senza nessuna risposta. «Parla come se fosse un marito e padre normale», riassume Bild. Racconta di non portare più la fede al dito per timore che gli venga rubata, ma si dice sicuro che sua moglie, con la quale è stato sposato per 55 anni, lo ami ancora: «Vorrei uscire di qui e prendermi cura di lei di nuovo perché Rosemarie è sempre stata fedele». L'uomo ritiene inoltre che i suoi 13 figli non siano venuti a trovarlo perché la polizia del carcere impedisce loro di entrare. Dei compagni di prigionia racconta: «Molti vengono da me con le loro preoccupazioni. Sono un buon psicologo». E infine sottolinea: «Il mio sogno è di poter uscire ancora vivo da qui». In questi primi 18 mesi di prigionia Josef Fritz sta anche ultimando la sua biografia; ha già scritto 100 pagine. L'incontro dei giornalisti della Bild si conclude dopo 70 minuti. Le loro conclusioni: «Il mostro di Amstetten è un criminale ostinato, irragionevole. Che non mostra il minimo rimorso; ha murato la verità, esattamente come ha fatto con i suoi figli». |
dal corriere della sera on line
Bimbo di 18 mesi cade dal settimo piano - Preso al volo da un passante: salvo - Il piccolo è rimbalzato sulla tenda di un bar ed è stato afferrato da un uomo. Denunciati i genitori
PARIGI - "Miracolo" è la parola sulla bocca di tutto il quartiere popolare del XX arrondissement di Parigi, dove un bebè di 18 mesi è uscito indenne dopo un volo dal settimo piano di un edificio, grazie alla prontezza di riflessi di un passante che l'ha preso al volo dopo che era rimbalzato sulla tenda di un bar. Secondo la ricostruzione dei fatti, il bambino è caduto dal balcone dell’appartamento al settimo piano, dove, assieme alla sorellina di tre anni, era stato lasciato solo dai genitori, usciti a fare una passeggiata. IL SALVATAGGIO - L'eroe che ha salvato la vita al bimbo si chiama Philippe Bensignor e di mestiere fa il medico. «Mio figlio mi ha detto che un bambino si trovava su un balcone e aveva superato anche la balaustra», ha raccontato l’uomo. Quando il bambino è caduta nel vuoto «mi sono detto "non devo mancarlo"», ha spiegato. «Il piccolo non si è fatto nulla. Ha pianto per un po', ma poco dopo si è calmato», ha aggiunto Bensignor. «Si tratta di un vero miracolo», ha detto il barman del bar-tabacchi «Le Vincennes». «Ieri eravamo chiusi e la tenda era aperta perché si è rotto il sistema meccanico per riavvolgerla», ha spiegato. «Sulla tenda rossa c’è uno strappo di una decina di centimetri: è il punto di impatto dove è rimbalzato il bambino», ha sottolineato il barista. I genitori dei due bambini sono stati denunciati per abbandono di minori. |
dal corriere on line
Fece un 13 milionario nel 1981, si perse la matrice. «Ora mi faccio giustizia da solo» - Un sessantenne di Martina Franca, dopo anni di ricorsi e di inchieste aperte, decide di passare a metodi «spicci»
TARANTO - «La magistratura punisca i responsabili o sarò costretto a farmi giustizia da solo». È ormai al limite della sopportazione Martino Scialpi, il sessantenne ambulante di Martina Franca (Taranto) che il primo novembre del 1981 realizzò un 13 al Totocalcio da oltre un miliardo di lire, ma non ha mai incassato la vincita perchè la titolare della ricevitoria smarrì la matrice della schedina. Da allora ha affrontato un calvario giudiziario che dura da 29 anni e, malgrado 23 anni fa il Tribunale di Taranto abbia attestato l’autenticità del tagliando, il Coni è tornato a contestare e a mettere in dubbio la genuinità della schedina. La vincita oggi varrebbe dieci milioni di euro oltre al risarcimento dei danni morali e materiali. FUNZIONARI DEL CONI - Il commerciante ritiene che vi siano anche responsabilità di funzionari del Coni nella falsificazione di un documento sulla cessione dell’attività del ricevitore da un proprietario all’altro e quindi del rilascio della concessione (già dimostrata da una perizia disposta dal gip di Bari nel 2004). Per questo aspetto della vicenda è in corso un procedimento penale per frode processuale a carico degli ex vertici del Coni. Scialpi ha depositato anche una relazione del commercialista Luigi Perrini che certifica l’esborso di denaro che ha dovuto sostenere in questi anni per viaggi, spese legali e di cancelleria, quantificato in 383mila euro a partire dal 1987. INCHIESTA SUI MAGISTRATI DI TARANTO - A luglio la procura di Potenza aprì un fascicolo di indagine sui magistrati di Taranto che nell’arco di oltre vent’anni si sono occupati della vicenda di Scialpi. L’apertura dell’inchiesta a carico dei magistrati tarantini risulta dal provvedimento con cui la stessa procura di Potenza, attraverso il pm Anna Piccininni ha trasmesso alla procura di Roma per competenza territoriale. Si tratta di atti relativi alla denuncia presentata dallo scommettitore nei confronti della titolare della ricevitoria, Maria Luisa Taiana, degli ex funzionari del Totocalcio di Bari Mario Bernacchia e Rocco De Vivo, degli ex segretari generali del Coni Mario Pescante e Raffaele Pagnozzi e del coordinatore degli affari giuridici del Coni Leonardo Zauli, per associazione per delinquere e altri reati. La denuncia di Scialpi si riferisce a comportamenti e dichiarazioni rese dai protagonisti della vicenda fino al 2005 e sostiene che i rappresentanti del Totocalcio hanno esibito un documento, inerente la cessione dell’attività di ricevitore da un proprietario all’altro e quindi del rilascio della concessione, risultato manipolato. A supporto di questa tesi Scialpi dispone di una doppia perizia grafica e merceologica. Tale circostanza, secondo Scialpi, farebbe scattare la responsabilità extracontrattuale del Coni. L'INCHIESTA - Dopo che la procura di Potenza aveva trasmesso gli atti a Roma su una parte dell’indagine trattenendo per sè quella sui magistrati tarantini, la procura romana ha chiesto l’archiviazione nei confronti della titolare della ricevitoria e dei funzionari dell’ente olimpico. Scialpi ha presentato opposizione. «Sono stanco - disse già allora l'ambulante - di rincorrere una giustizia che non ha ancora fermato chi ha commesso o dichiarato il falso per impedirmi di incassare una vincita sacrosanta e che in passato ha creato una vera anomalia nel sistema giustizia italiano con poteri forti che hanno coperto le responsabilità del Coni». UN MARE DI FOTOCOPIE - L’opposizione all’archiviazione è corredata da sei fascicoli e 8500 fotocopie che raccontano una odissea giudiziaria che si trascina da 29 anni. «Nel 1983 - osserva ora Scialpi - mi accusarono di aver cercato di truffare lo Stato, ma una perizia dimostrò che la schedina era genuina e che costituiva valido titolo per il pagamento della vincita. Poi sono emerse varie irregolarità amministrative nella concessione della ricevitoria da parte del Coni, che quindi avrebbe dovuto subito pagarmi». «Devono corrispondermi quella vincita, ne ho diritto - conclude oggi l'ambulante - dalle carte emergono gravi responsabilità, chiedo alla magistratura di fare finalmente giustizia». Altrimenti provvederà «a modo suo». |
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Perseguita Michelle Hunziker: assolto stalker
E' stato assolto perché incapace di intendere e di volere al momento del fatto e dunque non imputabile Fabrizio P., un cagliaritano di 31 anni accusato di aver perseguitato la conduttrice televisiva Michelle Hunziker per oltre due anni. La sentenza è stata emessa ieri dal giudice della terza sezione penale, che non ha disposto nei confronti dell'i mputato alcuna misura di sicurezza dato che l'uomo è già seguito da una clinica psichiatrica sarda. Il pubblico ministero ne aveva chiesto il ricovero in un ospedale psichiatrico giudiziario. Nel processo Fabrizio P. era accusato di violenza privata e non di atti persecutori, perché all'epoca della denuncia di Hunziker questo reato non era ancora stato introdotto nel codice penale italiano. In sostanza, per oltre due anni le avrebbe inviato lettere alla conduttrice, manifestando il desidero ossessivo di incontrarla e in alcune occasioni si sarebbe appostato sotto la sua abitazione, cercando di baciarla quando la incontrava. Tutto avrebbe preso il via da una stretta di mano, durante la quale, a detta del 31enne, la showgirl si sarebbe dimostrata interessatissima a lui. Oggi, al termine della deposizione del perito, il pm aveva chiesto la dichiarazione di incapacità per l'imputato e il ricovero in ospedale giudiziario. Il difensore, invece, aveva chiesto la sospensione del processo per incapacità dell'imputato a stare in giudizio senza disposizione di misure di sicurezza. L'avvocato di Hunziker, Davide Steccanella, si era associato alla richiesta della procura. Solo un mese fa, era stato arrestato un 48enne che, per 8 mesi, aveva perseguitato la show girl e scritto lettere di minacce, perfino nei confronti di sua figlia. La Hunziker, che insieme all'avvocato Giulia Bongiorno ha fondato perfino un'associazione contro la violenza sulle donne, si è ritrovata insomma di nuovo vittima. Negli ultimi 4 anni ha denunciato 4 stalker. http://www.cronacaqui.it/milano/8449...o-stalker.html Tanto al giorno d'oggi basta essere pazzi e tutto e concesso!!! :shock::twisted: |
è proprio il colmo, ma pensa te!
in piazza della Loggia a Brescia esplose una bomba. 36 anni fà..tanti eh! otto morti e centosei feriti. oggi hanno deciso che è stato Nessuno. Nessuno, nel mese di maggio del 74 una Bomba a Bescia.. forse era un petardo. forse non era nemmeno maggio. forse non era nemmeno Brescia. |
jal: già quoto ogni tuo pensiero
.......che tristezza!:banghead |
Ma nella storia non c'è già stato un Nessuno?
Sai quello che scappo dalla caverna, nascosto sotto il ventre di una pecora? Bè i corsi e i ricorsi storici... Cambiano i tempi, ma alla fine si ritorna sempre al punto di partenza.. Altro che evoluzione, ormai siamo affetti da involuzione cronica.. Ma aggiungerei questa... Siamo il paese dell'amoralità. Claudio Scazzi contatta Lele Mora "La televisione non mi dispiacerebbe". A parlare è Claudio Scazzi, il fratello di Sarah, che dopo il dramma vissuto in famiglia, ha ammesso di aver contattato l'agente delle star Lele Mora per valutare le sue possibilità nel mondo dello spettacolo. "Sto a Milano e ho chiesto a Mora se aveva in mente qualcosa per me", ha detto. La risposta però sarebbe stata negativa: "Dice che non vado bene, che non sono fatto per la tv", spiega il giovane. A darne notizia è il settimanale "Oggi". Claudio - rivela il giornale - ha incontrato Lele Mora: "Credo di avere delle potenzialità - spiega il fratello di Sarah - e per questo mi sono rivolto a Mora. Se non lo sa lui cosa farmi fare...". Il riscontro non è però stato dei migliori e la collaborazione sembra finita sul nascere. Claudio rivela di aver già detto no "a un'agenzia di Torino, che mi proponeva di diventare il nuovo Azouz Marzouk". Tuttavia la bocciatura di Mora non lo avrebbe convinto. Accompagnato dal padre e da un legale, Claudio ha visitato altre agenzie milanesi. Da parte sua, Mora si è reso disponibile a ospitare il fratello di Sarah Scazzi nei suoi eventi per la presentazione di una raccolta di fondi e di un progetto per la costruzione di un canile da realizzare in memoria della ragazzina. |
dal corriere della sera on line
«Fucilare gli sciacalli del maltempo» Polemica contro Muraro e Gentilini
Treviso, il presidente della Provincia: «Bisognerebbe ripristinare la legge marziale». Lo Sceriffo: «Nessuna pietà». Tre serbi erano stati denunciati dopo aver razziato case alluvionate. Belisario (Idv): Muraro si dimetta TREVISO - «Darei alle forze dell’ordine l’autorità di provvedere all’esecuzione sul posto dei colpevoli». Così si è espresso nel corso di una trasmissione in diretta dell’emittente televisiva Antennatre Nordest, il presidente della Provincia di Treviso, riferendosi a un episodio di sciacallaggio avvenuto a Bovolenta, uno dei comuni padovani più colpiti dall’alluvione dei giorni scorsi. Nel pomeriggio il vicesindaco di Treviso Giancarlo Gentilini ha rincarato la dose: «Nessuna pietà per gli sciacalli: andrebbero fucilati sul posto come succedeva in tempo di guerra». A Bovolenta la polizia aveva intercettato un furgone con a bordo tre cittadini serbi e, nel vano di carico, fra rottami di varia natura, anche alcuni oggetti che si ritiene essere stati prelevati dalle case abbandonate dai residenti. Quattro macchine fotografiche e un candelabro d’argento, in particolare, diretti probabilmente ad un piccolo deposito domestico di uno degli stranieri in cui le forze dell’ordine hanno trovato parecchio materiale ritenuto anch’esso provento di furto. I tre sono stati denunciati. LE REAZIONI - «In altri luoghi in casi simili – ha insistito Muraro - si applica la legge marziale». Dichiarazioni che hanno sollevato più di una reazione. «Se si invoca la legge marziale per chi commette un furto – dice Simonetta Rubinato, deputato del Pd - allora bisognerebbe ‘fucilare’ anche quei politici che vengono arrestati per aver compiuto delle ruberie a danni dei cittadini, un malcostume che fatti recenti dimostrano essere ancora presente anche in qualche amministratore veneto». «Non so se sono più nauseato dai furti – è il punto di vista del consigliere regionale Diego Bottacin – o da chi fa un uso politico di fatti come questi». «La Lega – dice Gennaro Marotta, consigliere veneto Idv – è al governo del Paese. Invece di gonfiare vuoti slogan in tivù, Muraro convinca i suoi ministri a varare leggi idonee a garantire davvero la sicurezza dei cittadini onesti». Minimizza, invece, il sindaco leghista di Treviso e segretario regionale della Lega Nord, Gian Paolo Gobbo. «Sono cose che si dicono, come quando si dice a qualcuno ‘vai a farti ammazzare’». «Se fossero vere le dichiarazioni del presidente della Provincia di Treviso, questi andrebbe immediatamente denunciato per istigazione a delinquere». Lo afferma il presidente dei senatori dell’Italia dei Valori, Felice Belisario, che aggiunge: «Quello di Muraro, comunque, è un comportamento assurdo che giustifica un suo immediato allontanamento dall’incarico ricoperto». «Gli sciacalli non possono essere tollerati e vanno perseguiti, ma dire che vanno giustiziati sul posto è una boutade per nascondere che per l’alluvione non stanno facendo nulla. È la solita tecnica della Lega per distarre l’opinione pubblica». Così il sindaco di Padova Flavio Zanonato |
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Valentina, magari ci troveremo d'accordo su altre cose ma, purtroppo non riesco ad essere non sincero e mi rendo conto che a "mente fredda" e con raziocinio non si può essere d'accordo su quanto sopra affermato... però, però, mi "piacerebbe" vedere la reazione istintiva di una persona che dopo aver perso tutto e per tutto intendo anni di sacrifi e lavoro, mutui da pagare, figli da mantenere ecc ecc , si trovasse di fronte a dei personaggi che sciacallano quel poco che ti è rimasto, pensaci... |
Una cosa è la reazione di colui o colei che si trova davanti ad un evento del genere. La reazione a caldo non ti preoccupare che non credo sarebbe pacifista... la mia non lo sarebbe, probabilmente facendomi parecchio male, ma penso che sarei capace di sbranare una persona a morsi... (e poi dicono che i CLC sono pericolosi... e i padroni?? >:>)
Un'altra è un POLITICO, un RAPPRESENTANTE DEI CITTADINI E DELLO STATO, che ISTIGA a delinquere ecco... Che poi in Italia non esista la certezza della pena è anche colpa loro, si lamentano di una situazione la cui causa sono loro stessi. Fanno demagogia e basta. |
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Scusami ma non riesco a cogliere la differenza, almeno sul piano emotivo... e forse, ripeto forse è proprio questa la chiave di lettura del successo elettorale della Lega... sanno interpretare i pensieri della gente... e non è poco per la politica i oggi... MA NON SONO LEGHISTA!!!! :) |
La Lega va avanti a slogan ma non offre soluzioni democratiche e praticabili nel rispetto delle diversità, almeno questo è quello che IO avverto dalla Lega.
Come non vedi la differenza??? 1) Reazione SUL MOMENTO, a CALDO, sragionata. 2) Dichiarazione fatta da un politico ad un giornale, non sul momento e quindi a mente fredda. Ovvio che è stata fatta per riscuotere consensi. Non trovo giusto né corretto che un rappresentante dello stato istighi la popolazione ad INFRANGERE LA LEGGE. Non sono questi i presupposti per una società civile dove si possa vivere senza aver paura della giustizia fai-da-te. In politica il piano emotivo non deve entrarci più di tanto, altrimenti viene meno la funzione regolatrice che dovrebbero avere i nostri legislatori... ah, già... siamo in Italia, dove al senato e a montecitorio si pigliano a pugni che manco una rissa da bar da infimo ordine, dimenticavo... *torna depressa nel suo angolino "che è meglio!"* |
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A parte la "depressione" concordo su tutto... solo un piccolo dettaglio: lo sai che gli sciacalli sono già F U O R I ? ecco -e lo dico con il cuore- auguro al giudice che li ha rilasciati di venire "stuprato" (e più di una volta) da quei "bravi" ragazzi... se poi ci aggiungiamo che sono di etnia Serba e che la gente comune, il popolo, quello ignorante e poco istruito, ma che si guadagna da vivere spaccandosi la schiena 10/12 ore al giorno spesso non ha la "nostra cultura" ne "comprensione"... vedi un pò tu ! |
ME LO IMMAGINAVO che erano già fuori!
Lo hanno fatto perché erano CERTI di non essere puniti, in Italia c'è la certezza della NON PENA ormai... ma è colpa dello stato attuale della Nazione, non si può comunque incitare la gente ad infrangere la legge, a prescindere da quello che è successo è un errore, e credo pure un reato (ma di questo non ho certezza.). DOPPIAMENTE Grave perché a istigare alla delinquenza è un rappresentante dello stato, TRIPLAMENTE grave perché lo stato stesso non difende i suoi cittadini, ma NON SI PUO' ANDARE AVANTI CON LA LEGGE DEL TAGLIONE, non si va da nessuna parte in quel modo. Non mi interessa se sono serbi, croati, turchini, milanesi, calabresi, toscani. Sono esseri umani che hanno commesso un reato e che uno stato lassista non ha punito. E' stupido far distinzioni di nazionalità, quando a mancare è il supporto del NOSTRO stato. Manzoni diceva che la Gente non ha il cervello, e ora come ora ci sono persone che se lo ricordano molto bene e la cavalca in questo. |
Certo, se chi governa è tutto preso a depenalizzarsi pure le mutande, perché mai dei semplici ruba-galline non dovrebbero farla franca ?
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Sono l'ultimo al mondo che vuole difendere il nano ma... non mi sembra di ricordare che quando c'era Prodi o D'alema si beccassero tutti l'ergastolo... o no? La realtà è che siamo un paese di buffoncelli, uno stato forte con i deboli e debole con i forti, se a questo ci aggiungiamo il concetto di: "chissenefregatantononsonnomicacaxximiei" il quadro è completo... |
non è il cosa, è il come che non va: la reazione di sdegno e di arrabbiatura ci sta, il modo di reagire no, automaticamente anche con tutte le ragioni del mondo, si passa dalla parte del torto per i modi e la mancanza di rispetto -
siamo noi a fare la differenza, ognuno per se, nel suo piccolo |
sempre dal veneto : corriere della sera on line
Treviso, aeroclub cita Auschwitz - Si muove la procura: la toglieremo
L'associazione protesta contro l'Enac mutuando la scritta posizionata dai nazisti all'ingresso del campo di concentramento. Rivolta della comunità ebraica TREVISO - Per contestare l’Enac e la società di gestione Aertre, l’aeroclub di Treviso ha riprodotto sulla propria cancellata la scritta che sovrasta il cancello di Auschwitz, mutando la frase «Arbeit macht frei» (Il lavoro rende liberi) in Fliegen Macht Frei (Il volo rende liberi). Un’iniziativa che voleva essere provocatoria, ma che ha suscitato subito un mare di polemiche, riferisce il quotidiano La Tribuna di Treviso. «A parte l’ignobile cattivo gusto, c’è anche un’offesa specifica». Così il procuratore capo di Treviso Antonio Fojadelli . «Se le cose stanno così provvederemo a far togliere ed eventualmente a sequestrare l’insegna in questione», aggiunge Fojadelli, che si riserva di procedere. La Polaria intanto è giunta sul luogo per documentare ed eventualmente intervenire, ha detto il magistrato. In precedenza, secondo quanto si e appreso, sul posto ci sarebbe stata una analoga scritta provvisoria. La scritta all'ingresso del campo di Auschwitz (web)«Il forte richiamo ai campi di concentramento è tutt’altro che una mancanza di rispetto verso i martiri del nazismo - prova a difendersi il presidente dell’associazione Volo Treviso, Francesco Montagner -, bensì un atto di devozione nei loro confronti». Per il rabbino capo della comunità ebraica di Venezia, Elia Richetti, però, si tratta di un messaggio di pessimo gusto in quanto banalizza l’Olocausto. L’ associazione Volo Treviso (questo il nome dell’aeroclub), spiega Montagner, ha attuato una manifestazione di protesta perché «l’Enac e la società esercente Aertre Spa, controllata al 51 per cento da Save-Venezia, stanno portando la scuola di volo trevisana alla chiusura». In ogni caso, per Elia Richetti, rabbino capo della comunità ebraica di Venezia, una trovata di «pessimo gusto», anche se la protesta dell’aeroclub è complessa ed articolata. Dal 3 novembre scorso, spiegano i dirigenti dell’associazione, «una nuova barriera sovrastata da reticolati impedisce l’accesso ai visitatori e limita fortemente l’attività addestrativa degli allievi piloti e degli istruttori, obbligandoli a sottostare a umilianti quanto inutili procedure». Con questa scelta di impatto mediatico alla Oliviero Toscani, l’aeroclub vuole sottolineare inoltre, dichiara Montagner, «i tempi esasperanti per il rilascio dei permessi di accesso, la continua indisponibilità delle aree di sosta per gli aeromobili, il costante lievitare dei costi di handling che vengono applicati indipendentemente dal fatto che i servizi aeroportuali siano erogati o meno, il muro di gomma delle autorità amministrative attraverso una burocrazia insostenibile sono evidenti strumenti di ostracismo per costringerci ad abbandonare l’aeroporto e a cessare ogni attività».(Ansa) http://img16.imageshack.us/img16/298...rei190x130.jpg |
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Infatti non mi risulta abbiano fucilato nessuno ( per fortuna ) però a vedere come certa gente approfitta della situazione vien da pensarlo... comunque tranquilla Valentina i tre individui sono già liberi di andare a sciaccallare qualcun altro... e permettimi, anche questa è una cosa triste... |
decisamente ...... e qui pecca la giustizia, ma ormai questa è cosa nota (vedi processo per la strage di brescia)
poi, parli con una che a padova (tanti, tanti - taaanti anni fa) si è vista rubare l'auto sotto casa da dei teppistelli di quartiere che prima l'hanno distrutta e poi buttata nel brenta! non immagini la rabbia, anche perchè - senza prove - la denuncia è stata fatta verso ignoti! |
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Si il problema è proprio qua... a forza di "sopportare" poi alla fine si "esplode" e ne esce qualcosa di brutto... vabbè valà vedremo se riuscirò a farti bere un goccetto di Amarone per dimenticare.... astemia tsè!!! :p |
R e s i s t e r o '
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sicura? bene! intanto di dedico una massima di Dionisio: Breve è la vita. Chi mira troppo in alto, perde anche i doni dell'ora. Il dio, figlio di Zeus ha gioia d'ogni festa, ama la Pace che dà la ricchezza. Uguale al ricco, Uguale al povero, dà il piacere che toglie la pena. 8)8) |
ops è in nero...:| se non leggi la riscrivo ciao e buon weekend, a proposito arriva anche Giuseppe?
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se non fosse che "ma dove diavolo vivo" è un thread dedicato agli animali - questa notizia - sarebbe da mettere lì
Terracina, omicidio: Emiliana Femiano uccisa a coltellate. Arrestato Luigi Faccetti - pubblicato: lunedì 22 novembre 2010 da Renato Marino (crimeblog) Uccisa a coltellate al culmine di una violenta lite che sarebbe stata scatenata dalla gelosia. Emiliana Femiano, 25 anni, è stata colpita a morte con diversi fendenti intorno alle 8 di questa mattina. Il delitto si è consumato in un’abitazione di Terracina (Latina), nella zona di Via Capirchio. I carabinieri sono arrivati sul posto allertati da una segnalazione anonima e hanno trovato il corpo senza vita della ragazza riverso a terra in un lago di sangue. I sospetti dei militari si sono concentrati subito su Luigi Faccetti, 24 anni, indicato come l’ex convivente di Emiliana Famiano. Il giovane, di origini campane come la vittima, è stato successivamente intercettato e tratto in arresto a Villaricca (Napoli). Si legge sul Messaggero: L’uomo aveva già tentato di uccidere la ex convivente. L’episodio era avvenuto un anno fa a dicembre a Napoli. I due erano stati fidanzati per circa un anno e mezzo, la loro relazione era finita ma l’uomo non si era rassegnato e l’aveva perseguitata con sms e pedinamenti. Poi un giorno aveva atteso che uscisse di casa e l’aveva aggredita ferendola con 4 fendenti al collo. Dopo un intervento la ragazza era riuscita a guarire e l’uomo si era dato alla fuga e solo in seguito aveva deciso di costituirsi. Gli era stato notificato un provvedimento di fermo per tentato omicidio. la repubblica on line -Quando Eliana ha detto che sarebbe rincasata tardi perchè l'avevano invitata in discoteca, la madre non è apparsa affatto preoccupata. La ragazza negli ultimi tempi infatti usciva assai di rado, ancora traumatizzata dalla bruttissima esperienza vissuta il 20 dicembre dello scorso anno quando il suo ex, Luigi Faccetti, non rassegnandosi alla fine della loro storia, l'aveva quasi ridotta in fin di vita con quattordici coltellate. Quell'appuntamento in discoteca era invece una trappola: Eliana Fermiano, 25 anni, invece di andare a ballare è stata condotta da qualcuno da Napoli a Terracina, nella casa di Luigi Faccetti e qui è stata uccisa, con decine di coltellate inferte con un coltello da cucina. I colpi non hanno risparmiato neanche il volto. L'omicidio è avvenuto nella notte, in un appartamento di via Capirchio, a pochi passi dal centro storico della cittadina dove il ragazzo di 24 anni si trovava agli arresti domiciliari per aver tentato, un anno fa a Napoli, di uccidere Eliana. I due erano stati fidanzati per circa un anno e mezzo, la loro relazione era finita ma l'uomo non si era rassegnato alla fine della storia e l'aveva perseguitata con sms e pedinamenti. Poi un giorno aveva atteso che uscisse di casa e l'aveva aggredita ferendola con 4 fendenti al collo. Dopo un intervento la ragazza era riuscita a guarire e l'uomo si era dato alla fuga e solo in seguito aveva deciso di costituirsi. Gli era stato notificato un provvedimento di fermo per tentato omicidio. Ad un anno di distanza è tornato ad aggredire. Ieri sera i due si sono incontrati nell'appartamento, forse per l'ennesimo chiarimento. Nella notte è nato un violento litigio che ha poi scatenato la furia omicida di Faccetti. Dopo aver colpito a morte la donna, il ragazzo è fuggito raggiungendo il pronto soccorso di Villaricca, nel napoletano, dove si è fatto medicare una ferita alla mano. Poco dopo è scattato l'allarme alle forze dell'ordine della provincia di Napoli. Dopo un lungo interrogatorio l'uomo ha confessato di aver ucciso la ex convivente nel suo appartamento di Terracina. I carabinieri della compagnia hanno quindi raggiunto l'abitazione di via Capirchio, all'interno di un residence, e hanno trovato il corpo martoriato della ragazza. Che Eliana Femiano, 25 anni, sia stata attirata in un tranello sono convinti i familiari, a cominciare dalla madre, Luisa Falanga: "Si è allontanata da casa verso le dieci di sera, dicendo che sarebbe andata a ballare con alcune amiche. Ero contenta perché da quando fu accoltellata il 20 dicembre scorso non usciva quasi mai. Soprattutto aveva paura di quell'uomo". Per questo respinge la definizione di "conviventi" che gli organi di informazione hanno dato in mattinata dei due giovani. "Lei era terrorizzata. In questi mesi sono arrivata anche telefonate di minaccia, ma nessuno immaginava che sarebbe finita così"."E' probabile - spiega la donna - che qualche amica, complice di Faccetti, l'abbia convinta a uscire e l'abbia condotta a Terracina. Eliana mi aveva detto di non stare in pensiero perchè sarebbe andata in discoteca e avrebbe lasciato il cellulare in macchina. Ma alle quattro di mattina non era rincasata ancora e allora ho chiamato, ma il telefono squillava a vuoto. Alle otto di stamattina mi hanno telefonato i carabinieri per darmi la notizia della morte". Il dolore si accompagna alla rabbia. I familiari ritengono che l'omicidio poteva essere evitato se solo la giustizia fosse stata più rigorosa nei confronti di Faccetti. Dopo aver ferito gravemente Eliana ha trascorso in carcere otto mesi poi in estate un giudice per le indagini preliminare, di turno "feriale", gli ha concesso gli arresti domiciliari nella casa di Terracina, dove vivono i genitori. Nel frattempo il giovane è stato condannato a 8 anni di reclusione per tentato omicidio al termine di un processo con rito abbreviato, che prevede la riduzione di un terzo della pena. Il gip di Napoli, nel concedere i domiciliari, aveva ritenuto attenuate le esigenze cautelari in considerazione del fatto che l'indagato, che è incensurato, si era costituito e aveva confessato. "Non chiediamo vendetta, ma denunciamo l'incoscienza dei giudici che hanno rimandato a casa una persona così pericolosa, che aveva già ridotto in fin di vita Eliana", ha detto lo zio della vittima, Antonio Marauccio. Ma la tragedia, ad avviso dei parenti, chiama in causa anche altre responsabilità: "Nella casa di Terracina - sottolinea la mamma di Eliana - comunque abitavano anche il padre e la madre di quell'uomo. E' possibile che erano presenti al momento dell'omicidio, come è possibile che potevano soccorrere Eliana e l'hanno lasciata invece morire". |
E' stato depenalizzato anche il tentato omicidio.
BUNGA BUNGA! BUNGA BUNGA! |
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io dopo di lui non mi stupisco più di queste notizie. Mi viene solo la nausea. |
sulla sicurezza ecco un vecchio fumetto di un bravo vignettista - GAVA che riassume le preoccupazioni del governo
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Quiz del martedì: Chi ha sparato questa cazzata?
A causare la strage del D9 Itavia che il 27 giugno 1980 precipitò nel mare di Ustica uccidendo 81 persone fu uno scoppio all'altezza della toilette (n.d.r...forse un'emissione anomala di gas metano?..) Lo stesso di: A) Concedendo le adozioni ai gay si scatenerebbe la compravendita di bambini; vero o falso? B) Da noi un bambino malato viene curato, in Olanda invece viene ucciso; vero o falso? C) Nel duemilacinquanta gli italiani saranno meno del 50%, bisogna prendere provvedimenti urgenti; vero o falso? D) l’autore di "storie di ordinaria Ingiustizia" un indispensabile saggio che denuncia i 'delitti' di Mani Pulite nei confronti del partito più onesto della storia italiana: la Dc. vero o falso? se hai risposto falso anche a solo uno dei quesiti, rilancia il dado e ricomincia da capo. se hai risposto vero a tutti i questi hai vinto, ma controlla bene le suole delle scarpe, mandano cattivo odore. |
simpaticissimo andrea!
-------------------------------------- dal corriere on line «Ha tre mesi di vita», e lui spende tutto - Ma la diagnosi era sbagliata, la storia del comico Dave Ismay, sessantaquattrenne originario della cittadina inglese di Ashby-de-la-Zouch Proprio come nel film Non è mai troppo tardi, quando ha saputo dai dottori che aveva solo 3 mesi di vita, il comico Dave Ismay non si è fatto prendere dallo sconforto, ma ha deciso di stilare la «Bucket list» (letteralmente «la lista di chi sta per tirare le cuoia»), l'elenco delle cose più importanti da fare prima di morire. Imitando Jack Nicholson e Morgan Freeman, i protagonisti del film girato nel 2007 da Rob Reiner, il sessantaquattrenne originario di Ashby-de-la-Zouch, cittadina inglese nella contea del Leiceistershire, ha realizzato ambiziosi e costosi desideri spendendo buona parte dei risparmi di una vita. Dopo dieci settimane, la sorpresa: nuovi esami dimostrano che la precedente diagnosi mortale era sbagliata e il comico scopre di non essere in pericolo di vita. DIAGNOSI MORTALE - La disavventura di Dave Ismay è cominciata qualche mese fa quando i dottori gli hanno diagnosticato una grave forma di cirrosi epatica. L'ex comico televisivo, che ha a lungo lavorato con Bob Monkhouse, uno dei più celebri attorI britannici, è rimasto alquanto stupefatto dalle analisi visto che non è un grande bevitore e che ha smesso di fumare quando aveva 40 anni. Tuttavia ha accettato la dura realtà e ha pensato di redigere la «Bucket list> per realizzare gli ultimi sogni della sua vita. Tra questi ce n'erano alcuni, come portare la nipote a Villa Park, che non gli sono costati molto. Altri invece sono risultati effettivamente più ambiziosi: il comico ha speso oltre 30.000 euro per comprare una Mercedes, ha prenotato una partita di golf nell'esclusivo al K Club, a Straffan, in Irlanda e ha scritto un libro intitolato «Bob Monkhouse Unpublished» che racconta la sua esperienza a fianco del grande comico televisivo britannico. Inoltre ha deciso di salire «per l'ultima volta» sul palcoscenico interpretando «Mother Goose» (Mamma Oca) in uno spettacolo teatrale al Reddtich Palace Theatre, nell’omonima città britannica. LA SORPRESA - L'ultimo desiderio presente nella lista era l'immortalità, che sebbene irrealizzabile, è stata di buon auspicio per il comico. Proprio quando quasi tutti i desideri dell'elenco sono stati portati a termine, è arrivata la buona novella. La nuova diagnosi ha stabilito che Ismay soffre di emocromatosi, una malattia ereditaria che determina un progressivo accumulo di ferro nell'organismo, ma che può essere curata tranquillamente con delle periodiche trasfusioni. Dopo la felice notizia il comico non solo ha soddisfatto gli altri desideri (realizzabili) presenti sulla lista, ma ne ha aggiunto anche un altro: ha prenotato un lungo viaggio in Australia con sua moglie Dobie: «Adesso non bevo quasi nulla e non mangio più carne rossa - ha dichiarato il sessantaquattrenne al Daily Mail - Presto dovrò subire le trasfusioni sola una volta ogni sei mesi e non vedo l’ora di potermi concedere anche un buon bicchiere di vino bianco. Quando ho scritto immortalità nella lista, pensavo che raggiungerla fosse impossibile, invece non era poi così lontana come immaginavo». Francesco Tortora |
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Il gatto (da guardia) e la volpe - Non capita a tutti di poter vantare un gatto da guardia nel proprio giardino. Capita però a . Hugo Udusaar, che vive nell'isola di Aegna, in Estonia, che ha immortalato questa scena. «Quando finisce l'estate l'isola si svuota - ha raccontato Udusaar - e le volpi si avvicinano alle proprietà». Il suo gatto, Musty, non ha però gradito l'invasione di campo e ha reagito con coraggio mettendo in fuga l'«intruso» (Olycom) |
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Maroni legga, davanti a dieci milioni di telespettatori, questo elenco di insulti di vario tipo dei leghisti nei confronti del genere umano, se ne ha il coraggio. Ecco L'elenco: Gli immigrati bisognerebbe vestirli da leprotti per fare pim pim pim col fucile. (Giancarlo Gentilini, vice sindaco di Treviso) Meglio noi del centrodestra che andiamo con le donne, che quelli del centrosinistra che vanno con i culattoni. (Umberto Bossi, ministro delle Riforme per il Federalismo) Quegli islamici di merda e le loro palandrane del cazzo! Li prenderemo per le barbe e li rispediremo a casa a calci nel culo! (Mario Borghezio, europarlamentare) Agli immigrati bisognerebbe prendere le impronte dei piedi per risalire ai tracciati particolari delle tribù. (Erminio Boso, europarlamentare) La civiltà gay ha trasformato la Padania in un ricettacolo di culattoni. (Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione Normativa) Gli omosessuali devono smetterla di vedere discriminazioni dappertutto. Dicano quello che vogliono, la loro non è una condizione di normalità. (Flavio Tosi, sindaco di Verona) Nella vita penso si debba provare tutto tranne due cose: i culattoni e la droga. (Renzo Bossi, consigliere regionale della Lombardia) Gli omosessuali? La tolleranza ci può anche essere ma se vengono messi dove sono sempre stati… anche nelle foibe. (Giancarlo Valmori, assessore all’ambiente di Albizzate) A Gorgo hanno violentato una donna con uno scalpello davanti e didietro. E io dico a Pecoraro Scanio che voglio che succeda la stessa cosa a sua sorella e a sua madre. (Giancarlo Gentilini, vice sindaco di Treviso) Carrozze metro solo per milanesi. (Matteo Salvini, eurodeputato) Sono stato, sono e rimarrò un razzista secondo le ultime direttive UE poichè credo, e aspetto smentita da quei pochi che mi leggono, che certe notizie riportate solo da Il Giornale definiscano chiaramente che tra razza e razza c’è e ci deve essere differenza. (Giacomo Rolletti, assessore all’ambiente di Varazze) Gli sciacalli vanno fucilati. Bisogna dare alle forze dell’ordine l’autorità di provvedere all’esecuzione sul posto. Ci vuole la legge marziale. (Leonardo Muraro, presidente della provincia di Treviso) Darò immediatamente disposizioni alla mia comandante affinché faccia pulizia etnica dei culattoni. (Giancarlo Gentilini, vice sindaco di Treviso) I disabili nella scuola? Ritardano lo svolgimento dei programmi scolastici, più utile metterli su percorsi differenziati. (Pietro Fontanini, presidente della provincia di Udine) Siamo in un Paese libero, o no? E poi la cosa che mi fece più arrabbiare non furono le botte, ma gli insulti. Ebreo. A me. Capito? (Mario Borghezio, eurodeputato) E’ un reato offrire anche solo un the caldo ad un immigrato clandestino. (Luca Zaia, presidente della regione Veneto) Viva la famiglia e abbasso i culattoni! (Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione Normativa) Rispediamo gli immigrati a casa in vagoni piombati. (Giancarlo Gentilini, vice sindaco di Treviso) Finché ci saremo noi, i musulmani non potranno pregare in comunità. (Marco Colombo, sindaco di Sesto Calende) Vergognati, extracomunitario! (Loris Marini, vicepresidente della sesta circoscrizione di Verona) Se ancora non si è capito essere culattoni è un peccato capitale. (Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione Normativa) Parcheggi gratis per le famiglie, esclusi stranieri e coppie di fatto. (Roberto Anelli, sindaco di Alzano) Voglio la rivoluzione contro i campi dei nomadi e degli zingari: io ne ho distrutti due a Treviso. (Giancarlo Gentilini, vice sindaco di Treviso) E’ proprio per questo che invito ad assumere trevigiani: i meridionali vengono qua come sanguisughe. (Leonardo Muraro, presidente della provincia di Treviso) Se non ci sarà il federalismo, ci potrà essere la secessione. (Roberto Castelli, vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti) Noi ci lasciamo togliere i canti natalizi da una banda di cornuti islamici di merda. (Mario Borghezio, eurodeputato) Le nozze miste, in linea di massima, durano poco e producono più danni che fortune. (Marco Rondini, deputato) L’immigrato non è mio fratello, ha un colore della pelle diverso. Cosa facciamo degli immigrati che sono rimasti in strada dopo gli sgomberi? Purtroppo il forno crematorio di Santa Bona non è ancora pronto. (Piergiorgio Stiffoni, senatore) Siamo stanchi di sentire in tv parlare in napoletano e romano. (Luca Zaia, presidente della regione Veneto) Se dovessimo celebrare in Friuli Venezia Giulia i 150 anni dovremmo issare sul pennone la bandiera austro-ungarica. (Edouard Ballaman, presidente del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia) Fermiamo per un anno le vendite di case e di attività commerciali a tutti gli extracomunitari. (Matteo Salvini, eurodeputato) E’ inammissibile che anche in alcune zone di Milano ci siano veri e propri assembramenti di cittadini stranieri che sostano nei giardini pubblici. (Davide Boni, capodelegazione nella giunta regionale della Lombardia) I gommoni degli immigrati devono essere affondati a colpi di bazooka. (Giancarlo Gentilini, vice sindaco di Treviso) ... in che epoca viviamo http://fc07.deviantart.net/fs4/i/200...h_emoticon.gif |
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dal sito di repubblica
OCEANIA - Dati per morti, salvi tre adolescenti per 50 giorni alla deriva nel Pacifico
Erano scomparsi nel nulla all'inizio di ottobre dopo un'uscita in mare. Le ricerche erano state interrotte da tempo quando, ieri, un peschereccio li ha recuperati al largo delle isole Figi, a 1.420 chilometri dalla loro casa, nell'arcipelago di Tokelau. Disidratati ma in buone condizioni, si sono nutriti mangiando un gabbiano E' la storia a lieto fine vissuta da tre adolescenti tra i 14 e i 15 anni di età, originari di Tokelau, arcipelago composto da tre atolli nel sud dell'Oceano Pacifico, salvati da un peschereccio per tonni dopo essere andati alla deriva per 50 giorni. Le loro ricerche erano da tempo state interrotte e la loro morte era stata data per certa. I pescatori li hanno incrociati ieri al largo delle isole Figi, a 1.420 chilometri da Tokelau, come ha raccontato a Radio New Zealand il capitano in seconda del peschereccio, Tai Fredricsen. "Erano gravemente scottati dal sole, ma in realtà hanno avuto bisogno di semplice pronto soccorso, cioè della crema per alleviare le bruciature", ha spiegato ancora l'ufficiale all'emittente. Al momento del salvataggio, i tre ragazzi erano in buone condizioni di spirito, considerando quanto accaduto. Si prevede che il peschereccio, in rotta verso la Nuova Zelanda, sbarchi i tre ragazzi domani a Suva, la capitale delle Figi, dove saranno visitati in ospedale. |
Giusto per "bilanciare" un pò....:lol:
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Ecco un colmo da non perdere: la Gelmini vota contro la sua stessa riforma. http://fc00.deviantart.net/fs17/f/20...y_Hito_Nau.gif
Freud rulez. http://tv.repubblica.it/dossier/la-p...ro/57191?video |
corriere della sera on line
Taxista a Londra, talebano part time
Ghait Abdul-Ahad del Guardian ha incontrato nel nord dell'Afghanistan un gruppo di insorti. Tra loro un uomo "con accento londinese", che nella capitale britannica lavora come taxista. "Ho un minivan e guadagno bene", racconta il talebano part time. Passa tre mesi l'anno in Afghanistan, combattendo le forze della coalizione e pagandosi le vacanze della jihad con i soldi risparmiati a Londra. Davide Frattini |
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mi viene il vomito!
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Non ho parole... dannazione dannazione dannazione ovvia...
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Belluno chiede l’annessione al Trentino
Oltre 17mila firme costringono la giunta della provincia a pronunciarsi a favore del referendum. Un duro colpo per la Lega e per il federalismo fiscale. Purché secessione sia. Un’intera provincia, quella di Belluno, tra le più leghiste d’Italia col 35 per cento di consensi per il Carroccio, chiede di traslocare dal Veneto al Trentino Alto Adige. Oltre 17.000 firme hanno costretto la giunta provinciale a pronunciarsi a favore del referendum, creando una pericolosa frattura all’interno della Lega nord che, al momento di votare, si è spaccata. In barba al capo, Umberto Bossi, quello del federalismo o morte, i leghisti del profondo nord chiedono la secessione, e questa volta dal nord. Una corsa ai denari di cui possono godere province e regioni autonome? Ovvio che sì. Se la Lega crede nel federalismo fiscale, i leghisti dimostrano di trovarlo uno spauracchio. E puntano a quelle autonomie che i soldi li hanno già garantiti. La richiesta, unica, di una provincia intera che chiede il trasferimento, è motivata anche da una specificità molto più simile a quella del Trentino Alto Adige che al Veneto, uniti da quel patrimonio che sono le Dolomiti. Ma alla base resta la voglia di autodeterminarsi, lontani da Venezia e dal Veneto, e di non sopportare più i tagli, le poche risorse al turismo, il meno 25 per cento alla sanità in montagna, la chiusura dell’università di Feltre. Così, insieme ad altri 500 comuni di confine, quasi tutti a maggioranza leghista, Belluno e la sua provincia dicono addio alla linea di Bossi, fino a oggi mai contraddetto, neppure sulle piccole questioni, pena l’espulsione, come avvenne qualche anno fa per Donato Manfroi e Paolo Bampo, parlamentari leghisti della prima ora, solo per citare le più eclatanti. E non è che il senatur non si fosse pronunciato sull’argomento. Alla cena degli ossi, incalzato dai cronisti del Corriere delle Alpi, aveva detto: “L’autonomia è difficile, ma stiamo cercando di darvi un po’ di soldi in più, di aiutarvi, perché lo sappiamo cosa succede quanto si fa fatica e si vedono vicini che stanno bene come le province di Trento e Bolzano. Però dobbiamo portare a casa il federalismo fiscale, questa è la linea della Lega. E vedrete che le cose cambieranno”. Più o meno la risposta data da Luca Zaia, il presidente della Regione Veneto, in un primo quasi ironico nei confronti degli autonomisti, ma che ieri è stato costretto ad abbassare i toni: “Pensiamo al federalismo, quella è la nostra strada”. Più esplicito ancora era stato il ministro Roberto Calderoli: ”Il referendum? Cos’è ‘sta roba? Non se ne parla nemmeno. Con la riforma federalista, tutte le Province e le Regioni diventeranno speciali, autonome, quindi non c’è alcun bisogno di questa fuga in avanti. Sarà in questo modo che risponderemo alle attese dei bellunesi”. Ma da oggi la Lega dovrà fare i conti con la linea secessionista di uno dei suoi territori più cari e che forse aveva sottovalutato: con ventuno voti favorevoli (di cui uno “tecnico” del leghista Cesare Rizzi) e due contrari (Renza Buzzo Piazzetta e Gino Mondin, Lega) il Consiglio provinciale di Belluno ha approvato la richiesta di dare avvio all’iter per il referendum. Un referendum che dovrebbe portare, nelle intenzioni del Comitato e delle 17.500 persone che hanno firmato, al distacco della Provincia dalla Regione Veneto e alla aggregazione al Trentino Alto Adige. Nelle tre ore di discussione, seguite in diretta dalle tv locali, i consiglieri provinciali hanno parlato dei problemi del Bellunese: dallo spopolamento al disagio di vivere in montagna, alle disparità economiche che ci sono sono con i vicini del Trentino Alto Adige. Ma cosa accadrà adesso dal punto di vista formale? Quello referendario è uno slogan o una possibilità concreta? Intanto la Provincia di Belluno dovrà avviare l’iter, inviando il pronunciamento dell’assemblea al ministero dell’Interno con la richiesta di indizione del referendum, in teoria entro sei mesi. Un referendum che, anche se previsto dall’articolo 132 della Costituzione, non si è mai svolto in questi termini. Il ministro poi dovrebbe trasferire il plico alla Cassazione, che verificherebbe l’ammissibilità del quesito e, se la risposta fosse positiva, un decreto del presidente della Repubblica indirrebbe il referendum nel giorno ritenuto più opportuno. Ma è ma molto probabile che le eccezioni vengano fatte sul nascere e che il referendum resterà solo una dimostrazione. Forte, ma pur sempre una dimostrazione politica che non avrebbe esito concreto. Una grana, soprattutto per la Lega. Già, perché a Belluno vanno aggiunti gli altri 500 e passa Comuni, riuniti sotto la sigla dell’Asscomiconf, l’associazione dei Comuni di confine, che vogliono cambiare casa: chi sta in Veneto chiede l’Alto Adige, il Trentino o il Friuli Venezia Giulia, chi è in Piemonte in Lombardia vuole la Valle d’Aosta. E così via. Una secessione nelle roccaforti del partito che un’altra secessione, quella dal sud del Paese, l’ha predicata fin troppo. Fino a trovarsela, oggi, come un problema interno. di Emiliano Liuzzi |
è lo so, ovviamente qui se ne parla abbastanza! :roll:
e nessuno vorrebbe allargare la provincia .... poi chiederemo di "connetterci" all'austria! |
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innanzitutto Buon Anno a tutti :) Francamente non vedo problemi nella volontà dei Bellunesi... vedi Fiammetta86 il "concetto" di nazione "dovrebbe" svilupparsi attorno ad una esigenza di ben vivere dei popoli, delle genti, quello che stà succedendo a Belluno è sintomatico su quanto da me "predicato" in diverse occasioni. Il "nostro" presidente napoletano Napolitano, ha un bel parlare (o sparlare) sull'unità degli italiani che nella realtà o nella pratica si rivela molto più effimera dei desideri dei nostri "amici" politici (leghisti compresi)... del resto se riusciamo ad andare oltre gli slogan e le appartenenze ideologiche scendendo più nel piano pratico NESSUNO di noi (compresi gli scriventi) è tanto altruista da "regalare" una parte del proprio "sudore" ai "fratelli italiani" basti per tutti l'ultimissimo esempio della "passionaria" Stefania Sandrelli, "beccata" nell'elenco dei possessori di conti svizzeri... chissà cosa ne penserà il "compagno" Gino Paoli... ma esempio a parte il caso Belluno è la dimostrazione che quando si forma uno stato (quello italiano) sulla prevaricazione e per il vantaggio di pochi a scapito dei P O P O L I, succede esattamente questo e questo piaccia o no alla Lega, a cui ha fatto comodo cavalcare il malcontento diffuso, è solo l'inizio... più la gente, i P O P O L I si renderanno conto della "truffa" leghista e più saranno le spinte alla seccessione da uno stato ladro, corrotto e mafioso, che considera i suoi componenti sudditi e non CITTADINI. La storia, NON quella dei vincitori, dovrebbe essere letta e studiata con più attenzione, perchè a riempirci la bocca di belle frasi, siamo capaci tutti, sopra tutto se queste belle frasi ci portano vantaggi economici, e nel caso dei "nostri amici" politici (leghisti compresi) i vantaggi sono sotto gli occhi di tutti... ma i sudditi? i cittadini? che vantaggi hanno ad essere italiani? Aspetto risposte... illuminanti!!!! |
se non fossimo autonomi non ci sarebbe certo tutto questo interesse
tanti pensano che con l'autonomia ci si trastulli e si viva sugli allori, in parte - (in parte) - può essere vero, ma con la maggior parte dei soldini che arrivano grazie all'autonomia facciamo delle cose per la collettività - molte le infrastrutture! L'anas non ha strade da gestire qui, ce le gestiamo da soli, le gallerie, ponti etc sono a gestione locale, le strutture pubbliche controllate con i soldi della provincia non buttiamo via le risorse, poi - certo - ovvio non siamo santi! |
Di illuminante..:roll:.fammi pensare...
Al massimo, possiamo accendere un grande fuoco dove mettere tutti i politici italiani...quello si che fà luce... Altre cose...no... |
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Sono talmente d'accordo con te che applicherei il "vostro" modello su tutto il territorio nazionale, ma cara Valentina se ciò fosse possibile, questo significherebbe inevitabilmente la fine dello stato italiano... la collettività di cui accenni trae vantaggi dalla sua appartenenza e questo viene "venduto" da molti (troppi) come un concetto egoista di appartenenza territoriale, ma in realtà è esattamente quello che succede nei paesi a "democrazia avanzata". Sono appena ritornato da un viaggio con Grisa in Bretagna ( M E R A V I G L I O S A ) ebbene da quelle parti e alla faccia della "grandeur" francese si espone normalmente negli edifici pubblici la bandiera nazionale bretone, si parla e si STUDIA la lingua Bretone nelle scuole, e la gestione economica del territorio viene affidata alla autorità locali in sintonia e armonia con quelle statali... ma quanti di noi sanno che ciò succede nella Libera e Repubblicana Francia? Bossi (all'inizio) non aveva fatto altro che applicare (in realtà la mente fu Miglio) ciò che già esisteva nel maggior parte dell'Europa cercando di portare la nostra civiltà a livello di quella Europea... oggi anche lui come gli altri sguazza nel pantano della retoria e del malaffare... forse siamo un paese senza speranza... vedremo! |
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Si daiiiiiii!!!! io ci metto la legna :rock_3 ma "furbi" come sono sfrutterebbero la cosa per introdurre una nuova tassa sull'autoilluminazione!!!!:| |
attimo, attimo, attimo
BRETAGNA????? fuori racconti e foto, indirizzi e posti vorrei visitarla a breve! |
Non sarete santi, ma siete autonomi tanto quanto la Sicilia, con la differenza è che voi funzionate e la Sicilia è in bancarotta.
Un miliardo e settecento milioni di spesa per gli stipendi degli impiegati siciliani, 12 volte la spesa del Veneto. La Sicilia non è un'isola, è un buco nero. Mentre quando l'SVP ha dato una mano a Berlusconi astenendosi dal voto di fiducia il 14 dicembre, i deputati non hanno chiesto favori personali: ne hanno approfittato per ottenere ancora più concessioni autonomistiche. Per quanto il luminoso imperatore possa avere uno stipendio da capogiro, alla sua terra ci pensa. @Duska: io non contesto i Bellunesi. Se possono, gli conviene davvero passare sotto Trento. Poi che Trento li accetti è tutto un'altro discorso ;) Sulla diversità storica tra nord e sud mi sono già pronunciata: non si può fare una nazione per ogni gruppo culturale. Siamo e restiamo una nazione. Certo se i politici e gli amministratori del sud portassero avanti politiche virtuose che rendano il Paese fiero di loro sarebbe tutto più facile. Perché è facile amare e stimare Trento e Bolzano. Ma quando si leggono cose del genere viene un violento prurito alle mani http://www.ilfattoquotidiano.it/2011...catania/86063/ |
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